Le stampanti laser migliori utilizzano il linguaggio PostScript. Cosè, e come funziona? Come può il computer colloquiare con la stampante?
In questo articolo riprenderemo l'argomento già affrontato nello scorso numero, e cioé l'uso dei font grafici sui calcolatori Apple, e aggiungeremo alcune considerazioni su come i caratteri vengano utilizzati con le stampanti. In questo articolo tralasceremo pertanto gli aspetti teorici per dedicarci, in misura maggiore del solito, agli aspetti pratici.
Cominciamo con il ricordare alcuni concetti che abbiamo introdotto nello scorso articolo. Abbiamo scoperto che un font è caratterizzato da una dimensione, una famiglia e uno stile. I font disponibili si trovano nel System: per esempio nel System di un disco qualunque potremmo trovare i font Geneva 10, Geneva 12, Geneva 18, New York 12 e New Century Schoolbook 14; come si nota dall'esempio, i font sono solitamente salvati nel system senza uno stile, e lo stile (corsivo, grassetto, ombreggiato e così via) viene applicato dal Font manager quando lo richiediamo.
Noi sappiamo anche che, ogni qual volta vogliamo stampare un documento, possiamo rivolgere le nostre richieste all'applicazione attraverso le voci Scelta Risorse, Formato di stampa e Stampa. Queste tre voci di menu sono sempre presenti in tutte le applicazioni che permettono di stampare i documenti, e si comportano sempre nello stesso identico modo (il che è proprio una bella comodità). Con Scelta Risorse possiamo scegliere di indirizzare la stampa su una tra le stampanti disponibili. Formato di Stampa ci permette di scegliere le dimensioni del foglio da utilizzare (ma questo non ci interessa, per stavolta), e finalmente Stampa invoca un dialogo dal quale otterremo l'azione tanto sospirata.
Orbene, quando la stampante laser si vede arrivare la richiesta di stampare un testo, procede innanzitutto a un semplice controllo. La stampante laser è un computer a suo pieno diritto, nonostante l'assenza di una tastiera o di un monitor. La LaserWriter, dunque, identifica il font usato per scrivere il testo in questione, e lo confronta con i font che lei stessa ha a disposizione. Se c'è riscontro, cioè se il font viene riconosciuto dalla LaserWriter, la nostra stampante provvede a utilizzare il font come lei lo conosce anzichè usare la versione utilizzata dal Macintosh. Se il font è sconosciuto alla LaserWriter, è possibile fare un altro tentativo. Nella finestra di dialogo che è apparsa scegliendo Formato di Stampa dal menu Archivio c'è una opzione intitolata Sostituzione Font. Se il bottone era selezionato quando avete dato OK alla stampa, la LaserWriter cerca di sostituire il font usato con uno dei font che essa possiede internamente, scegliendone uno che approssimi il più possibile quello originario. Geneva verrà sostituito con Helvetica, New York con Times, Monaco con Courier, Venice con Zapf Chancery. Se il font non può venire rimpiazzato neppure in questo modo, appare una finestra di dialogo che informa l'utente che il font in uso verrà caricato sulla LaserWriter. Questa operazione richiede un po' di tempo.
Sostituzione font. Che cosa sarà mai?
Un accorgimento da tenere sempre presente consiste nello scegliere la stampante che si utilizzerà per la stampa prima di caricare in memoria il documento da stampare, o comunque prima di crearlo. Alcune applicazioni impaginano in modo estremamente diverso il documento a seconda della stampante selezionata, e anche se il documento viene automaticamente reimpaginato prima della stampa, potremmo avere la sorpresa di ritrovarci una stampa di formato alquanto differente da quelle che avremmo potuto immaginare.