Win e la lavapiatti
la vera, grande debolezza di Windows. Non fa girare le lavapiatti. Altro che antitrust.
We must all hang together, or assuredly we shall all hang separately.
Benjamin Franklin.
In redazione abbiamo ricevuto un po' di lettere relative all'ingresso di Microsoft tra gli azionisti Apple, pressappoco divise in parti uguali tra pragmatisti e allarmisti. I pragmatisti scrivono frasi come "è successo, Apple non ci rimette, amen". Gli allarmisti fanno notare che Bill Gates è di un passo più vicino al monopolio assoluto. A mio parere hanno ragione tutti, questi e quelli. Ma c'è un'altra considerazione. Nell'informatica, ancor più che nel resto del mondo, l'unione fa la forza. Se una azienda lancia una idea (per esempio, il miglior motore grafico e tipografico al mondo, una cosa un po' come QuickDraw GX) e la tiene per sé, l'idea viene etichettata "soluzione chiusa" e nessuno la adotta. Dopo un po', sparisce e muore. Se la stessa azienda lancia una idea ugualmente buona (per esempio, il miglior motore multimediale al mondo, una cosa come QuickTime) e poi permette ad altri di usarlo e collabora con altre aziende per far crescere il prodotto, tutti cominciano a parlare di "standard industriale" e saltano sul carrozzone.
Nell'informatica, chi collabora vince, e chi non collabora muore. Guardate il PC. Il peggior computer per progetto e per ideazione che si sia mai visto. Usa il peggior microprocessore che esista. Ha un sistema operativo che non è degno di legare le stringhe a nessuno degli altri. Eppure domina il mercato. Tutto questo è accaduto per caso: non credete a chi dice che IBM ha volontariamente creato un sistema copiabile. Quella persona forse non ricorda la crisi quasi mortale che ha quasi affossato IBM pochissimi anni fa.
Il mio parere? Collaborare con Microsoft è bene, perché collaborare è bene.
Le automobili sono la prima causa di morte tra i giovani, e la prima causa dell'inquinamento nelle città. Perché non ce ne liberiamo? Risposta: io ho una macchina, voi avete una macchina, tutti hanno una macchina, tutti sono interesati a usarla e formano una specie di partito degli automobilisti non dichiarato. Quante più persone hanno interesse in una tecnologia, tanto più la tecnologia è forte. Eppure...
I fatti: Apple aveva autorizzato alcune grandi aziende a produrre computer Mac-compatibili. I quattro clonatori principali erano IBM, Motorola, Umax (una grande azienda taiwanese) e Power Computing (una società creata ad hoc, il cui azionista di maggioranza relativa è Olivetti). Queste quattro imprese vendevano computer in libera concorrenza con Apple, ma passavano una somma ad Apple per ogni macchina venduta, per ripagare la Casa di Cupertino delle spese di progettazione di Mac OS e delle schede madri. Dei quattro, oggi resta solo Umax.
Il commento: dicono che era un modello economicamente insostenibile. Alle ortiche l'economia! Liberarsi dei clonatori è una fesseria. I clonatori sono, per definizione, persone che collaborano al successo di Mac OS. Certo, è vero, lo so: non stava funzionando bene. Alcuni clonatori minori andavano a rubare i clienti ad Apple anziché espandere il mercato, e per questo motivo il mercato non si espandeva e Apple perdeva soldi. Va bene, e allora? Prendete due alti dirigenti per ogni azienda interessata, Apple e clonatori insieme. Ficcateli tutti in una stanza sigillata insieme a un impianto di aria condizionata, un numero molto limitato di brandine scomodissime e scorte abbondanti di pane e acqua. Non appena avranno stilato un patto dal quale tutti possono profittare, fateli uscire.
Il mio parere? Non collaborare con i clonatori è male.
L'Intel è nei guai: servono dieci miliardi di dollari per realizzare la prossima fabbrica, quella indispensabile per produrre la prossima generazione di processori Pentium. Non se la possono permettere, poveri cari, perché ogni anno entrano sul mercato meno di cento milioni di PC, troppo pochi per finanziare una operazione del genere. Viceversa, in dodici mesi si vendono solo cinque milioni di Power Macintosh, ma è certo che ci saranno nuove generazioni di PowerPC. Dove sta il trucco? Nelle pagine di questa rivista noi parliamo spesso del PowerPC 604, e mai del PowerPC 404: è il suo fratello pensato per venire piazzato non in un Mac, ma in un televisore, in una lavastoviglie, in una automobile. Se io dovessi progettare una radiosveglia intelligente ci metterei un PowerPC (costa poco, consuma poco, è piccolo e veloce) e non un Pentium (grosso come un pacchetto di sigarette, consuma energia e scalda come un forno, ed è veloce la metà). A nessuno importa che la sua lavapiatti possa far girare Windows o che il suo termostato possa eseguire Microsoft Access 97. E quella è l'unica attrattiva del Pentium. La biologia ce lo insegna: chi si specializza troppo, riempie la sua nicchia ecologica e poi smette di evolversi. I mammiferi, piccoli e adattabili, spazzano via i dinosauri. Ecollaborano. Mi senti, Apple? Collaborano!
Originariamente pubblicato in data 01/11/1997