Tutela del patrimonio
Ho seguito con attenzione le recensioni che hanno accolto Mac OS X nel primo mese dopo luscita
La pratica della recensione [...] in generale nulla ha in comune con l'arte della criticaHenry James
Ho seguito con attenzione le recensioni che hanno accolto Mac OS X versione 10.1 nel primo mese dopo luscita. La nuova versione è stata accolta bene un po dovunque, ma i recensori sono divisi in due scuole di pensiero: quanti ritengono OS X eccellente e quelli che pur apprezzandolo concludono non è ancora adatto a venire usato come unico sistema operativo. Mi sono accorto -- sorpresa! -- che la prima categoria comprende solo chi non usava Mac OS 9 come strumento primario. Hmmm...
Le radici di OS X sprofondano nel sistema NextStep e in Unix; i suoi autori vengono da quellambiente e non sono mai stati utenti Mac. Quando OS X era sul tavolo dei progetti, i responsabili hanno dovuto decidere quali tecnologie adottare per il nascituro sistema operativo: quale nucleo, architettura di rete, motore grafico, eccetera, adottare. Fateci caso: le tecnologie Apple hanno sempre perso a favore di quelle Next. Sempre, tranne nei casi in cui Next non aveva nulla in assoluto da contrastare (è il caso di QuickTime e di AppleScript). Sempre, anche quando le tecnologie Apple erano manifestamente superiori -- il caso Open Transport.
Sgradevole. Molto. Ma anche difendibile: si può sostenere che sperimentare una nuova architettura inserendola nel già rodato NextStep avrebbe prolungato il tempo di sviluppo e reso meno robusto il nuovo sistema. Il problema è che alcune scelte architetturali sono immotivate o addirittura controproducenti. Il dock è stato molto criticato perché è davvero molto criticabile. Se masticate linglese potete leggere quel che ne ha scritto Bruce Tognazzini, uno dei due o tre maggiori esperti di utilizzabilità al mondo nonché il papà delloriginale interfaccia utente Macintosh. www.asktog.com/columns/044top10docksucks.html
Attiro la vostra attenzione su un caso clamoroso. In Windows, è noto, le ultime tre lettere del nome di un documento servono a identificarlo: pippo.doc è un documento di Word e pluto.psd è una immagine Photoshop. Nel Mac OS classico ogni documento è invece accompagnato da due sigle invisibili, assegnate dallapplicazione che crea il documento: una indica il tipo e laltra il creatore. In una macchina Mac OS possiamo avere un documento HTML creato da Explorer e che si apre nel browser quando facciamo due clic sulla sua icona; un altro file HTML può appartenere a Dreamweaver; un terzo a Visore Aiuto Apple; un ultimo di BBEdit. In un PC tutti e quattro si aprirebbero necessariamente nella stessa applicazione. Da Mac OS X 10.1 Apple ha scelto di abbandonare questa (tradizionale e ovviamente superiore) impostazione per adottare il metodo Windows. Motivo dichiarato: permettere un più facile interscambio documenti con gli utenti di PC. Peccato che il motivo non regga. Outlook Express per Mac OS classico, per esempio, può aggiungere automaticamente lestensione PC a tutti gli allegati delle mail. Mica se la inventa: se la fa dare dal pannello di controllo Internet, cioè da Mac OS stesso.
Castrazione di un sistema operativo
Noi ci perdiamo in funzionalità, il nostro computer si confonde (il mio adesso è convinto che il file Sar-El v4.5 sia un documento di tipo 5), nessuno ci guadagna. Vi par giusto?
Il maggior problema attuale per OS X è quanto poco esso abbia in comune con il suo illustre predecessore. Il maggior ostacolo futuro alla sua universale adozione è quanto poco i suoi autori capiscano che deve somigliare di più al Mac OS classico. Scrivete anche voi ad Apple e spiegateglielo. www.apple.com/macosx/feedback/
Originariamente pubblicato in data 01/12/2001