La telematica ci salverà
Oggi buona parte di queste considerazioni può sembrare banale, ma nel 1995 quando scrissi venni preso per visionario.
Ho passato questi ultimi mesi della mia esistenza occupandomi intensamente della telematica: leggendo e studiando, discutendo e riflettendo. E c'è molto su cui riflettere.
Dato che la singola pagina di mia competenza, per un argomento così importante, questa volta mi sta stretta, in questo numero di MacWorld Italia vi offrirò una serie di informazioni apparentemente scorrelate -- e vi invito a riflettervi sopra. Nel prossimo numero vi offrirò le mie osservazioni in proposito.
Se in quel che fate la trasmissione di informazioni non ha importanza, siete autorizzati a non perdere il vostro tempo pensando alla telematica. Io sono però convinto che quasi tutti i mie lettori possano facilmente intuire che le loro attività possano guadagnare da un miglioramento del flusso informativo...
Se sommiamo i fatturati (che, per chi sa poco di economia, è il giro d'affari) delle prime 25 ditte di telecomunicazioni al mondo otteniamo una cifra superiore a quella che avremmo sommando le cento maggiori banche.
Le telecomunicazioni stanno vivendo un boom semplicemente sorprendente. Ormai si parla di Internet non solo sulle riviste specializzate, ma anche sui quotidiani, sui rotocalchi e sulle riviste femminili!
Nicholas Negroponte, una delle teste più fini dei MIT, sostiene sulle pagine di Wired (una rivista meravigliosa, per inciso) che stiamo vivendo una rivoluzione industriale di dimensioni tali da fare impallidire le precedenti. Mentre in passato l'umanità ha sempre commerciato in atomi , oggi il commercio più rilevante è in bit , cioè in informazioni.
Apple ha qui un enorme potenziale di crescita, perché i Macintosh si stanno rivelando (prevedibilmente) di gran lunga gli strumenti più flessibili e semplici da configurare per la telecomunicazione. La tecnologia degli Apple Events, che in altri campi ha sinora dato frutti miseri, nelle telecomunicazioni si è rivelata fenomenale, perché consente alle applicazioni di interagire tra loro, scambiarsi dati e collaborare meglio di quanto sia possibile in qualsiasi altro sistema operativo -- tranne forse Unix, che però richiede una squadra di espertissimi per venire posto in opera.
da molto che le ditte di informatica, e Apple in particolare, cercano una nuova Killer Application , e cioè un programma in grado, da solo, di far nascere un intero mercato, come anni fa avvenne con PageMaker. Sono convinto che questo programma esista. Riuscite a indovinare a cosa sto pensando?
Con buona pace di McLuhan, nella telematica il mezzo non è il messaggio. Su una connessione di rete potete far transitare testo, musica, immagini, filmati e parole nei due sensi.
Negli ultimi dodici mesi sono nati moltissimi fornitori di informazioni per via telematica; quasi tutti a pagamento e qualcuno no. Quasi tutti "si limitano" ad offrire un aggancio ad Internet: questa è la tua rampa d'accesso, dammi 300.000 lire e buttati. Qualcun altro offre servizi mirati, o comunità autocontenute, che invece che offrire un canale informativo offrono informazioni. Per esempio...
La Rete Civica di Milano, organizzata all'interno del Dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Università degli Studi, ha circa tre mesi di vita nel momento in cui scrivo. In questo breve periodo ha guadagnato circa 2.000 utenti che si collegano da casa con i loro Mac o PC al sistema Macintosh che la gestisce. Dei duemila, un migliaio si collegano regolarmente.
RCM è un posto meraviglioso in cui essere. una vera comunità, composta di persone bene educate e dal livello di istruzione medio-alto, che si scambiano informazioni e suggerimenti, condividono passioni e denunce. frequentata da persone che, indiscutibilmente, sono oneste e hanno molto da dire, come Beppe Grillo...
Ma il mio spazio è finito. Ne riparliamo
Originariamente pubblicato in data 06/05/1995