Originariamente pubblicato in data 29/12/2004
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E se telefonando
E se telefonando
Il matrimonio di Mac e telefono cellulare può dare grandi soddisfazioni a chi possiede un portatile. Per evitare litigi tra gli sposini ecco una guida al connubio felice.
Connettere un Mac a un telefono cellulare per navigare su Internet senza fili non è poi difficile, ma ci sono alcuni trucchi che è bene conoscere e che non sono granché divulgati. Dipenderà forse dal fatto che negli USA, patria del nostro calcolatore preferito, i telefoni cellulari sono meno diffusi che da noi; in parte sarà colpa dei produttori dei telefonini, che troppo spesso li dotano di software e istruzioni adatte solo al sistema operativo di Bill Gates. Macworld vuole fare la sua parte per aiutare i suoi lettori a ottenere il massimo dal connubio tra calcolatore e cellulare: e se non possiamo offrirvi istruzioni dettagliate per ogni singolo modello di telefono (e ogni società telefonica: come vedremo, anche questo è un parametro), perlomeno proveremo a chiarire il campo.Sono tre i punti che bisogna aver ben chiaro in mente quando si vuole affrontare questa problematica. Primo: quali sono e da cosa dipendono le prestazioni che ci si può aspettare da un cellulare. Secondo: come si collega un cellulare a un Mac e quali vantaggi o svantaggi ha ciascuno dei metodi. Terzo: come si collega il cellulare alla rete Internet. Vediamo allora di affrontarli nell'ordine. Ci sono quattro distinte tecnologie oggi in uso per utilizzare un cellulare come mezzo di comunicazione digitale. Sono, in ordine dalla più vecchia e limitata sino alla più nuova e moderna: GSM, GPRS, EDGE e UMTS.
Il sistema GSM è alla portata di qualsiasi telefono cellulare digitale prodotto negli ultimi dieci anni, ma la velocità di connessione è assolutamente risibile: 9600 bit per secondo. Il GPRS è oggi il sistema più utilizzato, e quindi anche quello a cui dedicheremo la maggior parte della nostra attenzione: è stato anche chiamato "seconda generazione e mezzo" perché migliora la tecnologia GPRS senza rivoluzionarla, portando la velocità in pratica tra 18.100 e 53.200 b/s: un po' meno di un comune modem analogico. Da questo punto di vista allora la soluzione EDGE potrebbe venire chiamata "seconda generazione e tre quarti": questa tecnologia, spinta in Italia soltanto da TIM, raffina ancora una volta la base esistente per spingere la connessione sino a duecentomila bit per secondo. Infine abbiamo il sistema UMTS, quello lanciato un paio d'anni fa dalla nuova compagnia Tre e popolarizzato dai "videofonini", che raggiunge nelle aree urbane i 384.000 b/s. Con questi ultimi valori arriviamo, come si vede, a sfiorare la capacità di una ADSL di prima generazione.
Le prestazioni che otteniamo, in realtà, non dipendono esclusivamente dalla tecnologia scelta. Un altro importante fattore è la qualità del segnale. Tutti gli utenti di telefono cellulare sanno che, quando la ricezione è peggiore (in pratica, quando le "tacche" sul display scendono), il cellulare consuma più batteria e nei casi peggiori si arriva a perdere la conversazione. Analogamente, quando usiamo il portatile per navigare sulla Rete la qualità del segnale provoca cambiamenti alla velocità di connessione. Nel GPRS un singolo canale di comunicazione (le frequenze che useremmo se parlassimo a voce con un singolo interlocutore) potrebbe trasportare 21.400 b/s in condizioni ideali, ma la cella e il cellulare si accordano per abbattere questo valore a 15.600, 13.400 oppure 9.050 b/s a seconda della bontà della ricezione. Nel caso peggiore, dunque, la velocità è davvero risibile.
La tecnologia GPRS rimedia, o perlomeno ci prova, aprendo più di un canale in parallelo e facendo transitare i dati un po' su questo e un po' su quello. Non sempre, però, questa strategia è possibile: se la cella è oberata di traffico allora si rifiuta di concedere molti canali a un singolo utilizzatore. Questo significa che chi passa le ferie in montagna sotto Natale portando con sé iBook e cellulare, nella speranza di usare quel sistema per continuare a restare in contatto, incontrerà una pessima esperienza. La rete telefonica senza fili della località di vacanza risulterà satura e la qualità della navigazione ne risentirà.
Infine, nel caso del GPRS la velocità di connessione dipende anche dal nostro cellulare. I piccoli telefoni di questo tipo sono divisi in dodici classi e ciascuna risulta più o meno dotata; la classe Uno, per esempio, è incapace di aprire più di un canale in ricezione e uno in trasmissione mentre la Dodici arriva a dedicarne sino a quattro in ciascuna direzione (ma con un massimo di cinque attivi in contemporanea). Un cellulare adatto alla navigazione apparterrà a una classe alta e attiverà o disattiverà i canali istante per istante in modo intelligente: per esempio aprirà quattro canali in uscita quando inviamo un messaggio di posta elettronica con un pesante allegato, mentre viceversa durante la navigazione del web lascerà aperto un singolo canale in trasmissione per aprirne quanti più possibile in ingresso. Se volete utilizzare il Mac portatile in vacanza, insomma, avete un fattore in più da prendere in considerazione quando cambiate il telefono (persino più importante di caratteristiche molto pubblicizzate quali lo schermo a miliardi di colori, i videogiochi incorporati e l'aria condizionata). Perché il nostro PowerBook o iBook possa raggiungere l'Internet, i dati devono innanzitutto passare dal computer al cellulare. Ci sono molti diversi metodi per connettere i due apparecchi. Diciamo subito che nessuno di questi ha influenza sulla qualità della navigazione: si dimostra che la capacità del canale che unisce il Mac al telefono è sempre superiore o almeno uguale alla velocità di trasmissione consentita, anche quando lavoriamo con UMTS.
I cellulari più limitati (che non sono necessariamente quelli più economici) non dispongono affatto di un sistema per venire collegati a un calcolatore e vanno dunque evitati come la peste. Alcuni modelli, poi, vengono forniti solo della possibilità di una connessione seriale: è un primo passo avanti ma non molto incoraggiante. Il cavo seriale (chiamato anche RS232), che ha un connettore trapezoidale con due file di aghetti paralleli, è un sistema tecnologicamente obsoleto che viene mantenuto in vita soltanto perché molti PC ne sono ancora dotati. Apple ha smesso di supportare la connessione seriale da molti anni: se possedete un telefono dotato solo di sistema seriale dovrete procurarvi un adattatore seriale/USB, come per esempio quello prodotto da Keyspan, che rischia di costare più del cellulare stesso.
Un'altra tecnologia da evitare è quella a infrarossi, chiamata anche IrDA: anch'essa non viene più offerta da Apple da parecchi anni. Anche se possedete un Mac portatile anzianotto non vale la pena di investire i vostri euro in una soluzione pensata quando circolavano le lire. IrDA è un sistema senza fili di bassa qualità, che richiede il posizionamento di precisione del telefono davanti al connettore infrarosso del portatile. In pratica, risulta più scomodo di un cavetto, che perlomeno è flessibile.
La maggioranza dei telefonini moderni hanno la possibilità di stabilire la connessione attraverso un cavo USB: e qui si comincia a ragionare. Tutti i Mac portatili sono dotati di questo connettore, comodo e pratico, e i modelli degli ultimi tre anni circa dispongono di due USB distinte. Oggi si tratta dunque della scelta di maggioranza.
La soluzione d'elite è il sistema Bluetooth. I portatili Apple di punta sono dotati di serie di questa tecnologia, che consente al PowerBook di comunicare con il telefono senza usare fili, ovunque si trovi (entro una decina di metri di raggio). Se per qualche motivo state utilizzando ancora il Mac OS X versione 10.2.8 o precedente, Bluetooth vi può dare qualche difficoltà, ma se avete un sistema più aggiornato si tratta della soluzione migliore, per quanto di solito fornita solo con i telefonini più costosi. Se il vostro cellulare è compatibile Bluetooth ma il vostro Mac portatile non ha questa possibilità potete investire una cinquantina di Euro in un adattatore USB-Bluetooth: si tratta di un piccolo dispositivo, paragonabile per dimensioni alle chiavette USB che ormai sembrano onnipresenti, quindi sporgerà dal retro o dal fianco del vostro Mac portatile. Gli adattatori USB-Bluetooth davvero molto vecchi potrebbero risultare incompatibili, ma quelli prodotti negli ultimi due anni offrono prestazioni e caratteristiche in tutto e per tutto paragonabili al sistema Bluetooth incorporato dei Mac più altolocati.
Infine, esiste una soluzione alla portata solamente dei PowerBook ma non degli iBook: una scheda PCMCIA (chiamata anche "PC card"). Si infila nell'unico slot di cui sono dotati i portatili professionali di Apple e contiene tutta la circuiteria di un telefono cellulare, compresa una scheda SIM e una antenna (che tipicamente sporge di qualche centimetro fuori dalla carrozzeria del portatile. Si tratta di una soluzione piuttosto costosa che complessivamente non consigliamo, anche perché non tutti hanno una scheda SIM di riserva.
Se scegliete la soluzione seriale RS232, il cavo USB oppure la scheda PCMCIA dovrete installare sul vostro portatile il software che permetta a Mac OS X di riconoscere il dispositivo: quindi prima di acquistare verificate che il software Mac-compatibile sia fornito e che sia ragionevolmente aggiornato. Tutte le altre tecnologie citate non hanno bisogno di software aggiuntivo e vengono automaticamente riconosciute da Mac OS X "Panther". Se avete scelto Bluetooth, fate una visita alla cartella Utility che trovate dentro la vostra cartella Applicazioni e lanciate "Impostazione assistita Bluetooth" per iniziare il setup. Questa procedura è indispensabile per associare il vostro telefono e il vostro calcolatore portatile: visto che stiamo parlando di connessioni senza fili a diversi metri di distanza, il passaggio tra l'altro garantisce che il vostro vicino di casa non possa connettersi all'Internet usando il vostro cellulare!
Se avete scelto la connessione seriale, la scheda PCMCIA, il cavo USB o l'adattatore USB-Bluetooth, avviate le Preferenze di sistema e cliccate sull'icona del Network: Mac OS X vi avviserà di aver riconosciuto una nuova porta di network e vi inviterà a configurarla per utilizzarla. Sul tema "come si collega il cellulare a Internet" si sono scritte migliaia di pagine web, spesso in modo impreciso. Vediamo di capire il principio di funzionamento, e poi di trovare alcune soluzioni e alcuni consigli pratici d'uso di conseguenza.
Per Mac OS X il cellulare è un modem, proprio come quello incorporato in ogni portatile e che usiamo in accoppiata con il telefono di terra. Ogni modem, compreso il cellulare, va configurato installando un semplice documento di testo, tradizionalmente chiamato "script per modem". Aprite l'icona del vostro disco rigido, trovate la cartella Libreria e al suo interno la sottocartella "Modem scripts": troverete che Apple ha fornito il vostro portatile di una sessantina di script del genere. Sfortunatamente sono quasi tutti progettati per i modem di terra: fanno eccezione "Nokia infrared" ed "Ericcson infrared", che possiamo utilizzare se possediamo un cellulare di quelle due marche e lo connettiamo al Macintosh attraverso IrDA. Potete aprire uno script per modem usando un programma di trattamento testi come per esempio TextEdit e farvi una idea di come è strutturato: scoprirete che si tratta di un semplice file di testo contenente una sequenza di istruzioni. La prima impressione è quella di un oggetto spaventosamente complicato, ma in realtà si tratta semplicemente di una sequenza di semplici istruzioni, tipo "manda questo comando al modem, e se risponde così allora fai quest'altro".
Gli script per modem pronti per l'uso a volte vengono forniti dal produttore del cellulare (sul CD-ROM accluso nella confezione), a volte vengono distribuiti attraverso il sito Internet, a volte si trovano su altri sit web perché qualche appassionato ha avuto lo stesso problema prima di noi e ha messo a disposizione della collettività il frutto delle sue fatiche. Se possedete un cellulare pochissimo diffuso può anche darsi che non ci sia alernativa al fai da te (vedere il riquadro "ABC degli script modem").
Normalmente non c'è bisogno di configurare il cellulare attraverso i suoi menu: i comandi che lo script modem invierà attiveranno il modo dati e lo configureranno correttamente. Questo, tra l'altro, è auspicabile perché mantenere abilitata la circuiteria GPRS (o EDGE, o UMTS) consuma la batteria, quindi è bene limitare l'attivazione al periodo di uso effettivo. Fa eccezione, prevedibilmente, l'attivazione della connessione Bluetooth e/o IrDA: se calcolatore e telefono si parlano senza fili allora il cellulare deve mettersi "in ascolto" prima di ricevere gli ordini da Mac.
Una volta trovato lo script per modem giusto, in sostanza, noi dobbiamo soltanto infilarlo nella apposita sottocartella della Libreria, andare nelle Preferenze di sistema, cliccare Network e selezionare lo script cliccando la linguetta "Modem". Tutte le altre voci possono venire lasciate nello stato in cui si trovano: sotto "TCP/IP" lasceremo selezionata la voce "Collegamento via PPP", nei "Proxy" lasceremo tutto disabilitato.
Passiamo al pannello "PPP" e innanzitutto preoccupiamoci di nome account e password. Questi riguardano solo gli utilizzatori di TIM e Tre: chi si collega con Vodafone o Wind non deve preoccuparsene e deve lasciare quegli spazi in bianco, perché quelle compagnie ci riconoscono automaticamente. I clienti di TIM e Tre invece devono inserire il loro numero di telefono nello spazio "Nome account". I soli clienti TIM dovranno poi mandare uno SMS al numero 49000, scrivendoci dentro "uni " e la password, il tutto senza virgolette. Ovvero la lettera u, la n, la i, uno spazio, e poi una password scelta a piacere che non sia più lunga di otto caratteri. La medesima parola d'accesso andrà trascritta nella finestra di dialogo. I clienti Tre lasciano la password in bianco. Il numero di telefono richiesto è quello della vostra compagnia telefonica a cui corrisponde il servizio dati. Per convenzione universale il numero da utilizzare è il 99#. Se il vostro cellulare è "branded", cioè fornito dalla compagnia telefonica con cui vi collegate, potete provare anche *99***1#: questo significa "usa la preselezione numero uno tra quelle impostate nella memoria del telefonino". Analogamente sono tentativi validi i numeri *99**2# eccetera. Le preselezioni a volte vengono chiamate "CID" in base al sacrosanto principio informatico che una sigla incomprensibile è sempre preferibile a una parola di uso comune.
Nel caso di GPRS e EDGE (ma non UMTS), l'ultimo parametro da indicare è lo APN, che è il server della compagnia telefonica che lavora come portale di accesso all'Internet. E qui nasce un problema, perché Apple non ha lasciato uno spazio per quest'ultimo parametro nella finestra di dialogo. Per ovviare, gli autori di script a volte inseriscono lo APN dentro al codice dello script, e questo può essere un problema per voi, perché se avete trovato lo script preparato da un tedesco allora sicuramente non conterrà un valore accettabile per la vostra compagnia telefonica italiana. È facile scoprire se sia questo il caso: aprite lo script e cercate al suo interno la scritta CGDCONT. Troverete una riga che deve avere una di queste forme valide eventualmente modificatela e registrate i cambiamenti.
Per TIM:
write "AT+CGDCONT=1,IP,uni.tim.it"
Per Vodafone:
write "AT+CGDCONT=1,IP,web.omnitel.it"
Per Wind:
write "AT+CGDCONT=1,IP,internet.wind"
Per prendere il valore dello APN dal campo "numero di telefono" della finestra di dialogo:
write "AT+CGDCONT=1,IP,^1"
Quest'ultima soluzione può essere la migliore visto che, come abbiamo detto, il numero da chiamare è fisso per tutte le compagnie mentre lo APN cambia. Questo è tutto: aprite "Connessione Internet", selezionate il vostro modem. La connessione via cellulare costa sino a sei euro per ogni megabyte inviato o ricevuto, a seconda del vostro piano tariffario. (Le compagnie telefoniche danno i prezzi in centesimi per chilobyte, in modo da far sembrare i prezzi più bassi: fate le moltiplicazioni per bene). Prima di aggiornare Mac OS X via cellulare pensateci due volte!
Una configurazione GPRS funzionante di solito funziona, automaticamente, anche all'estero. In quel caso però i prezzi sono davvero da capogiro: si parte da un minimo (!) di 12 euro per ogni megabyte inviato o ricevuto, e variano a seconda della compagnia telefonica di provenienza e ospitante (quest'ultima è selezionabile da voi all'interno di una rosa, una volta giunti a destinazione). Per le cifre esatte chiamate il servizio clienti prima di partire. Uno script per modem contiene sostanzialmente una sequenza di istruzioni:
SERRESET e HSRESET inizializzano il modem.
WRITE significa "manda un comando al modem". I comandi sono del tipo AT (cominciano tutti con queste due lettere, che stanno per ATtenzione"), usati sin dagli anni Ottanta e sono quasi standard.
PAUSE indica una pausa di alcuni millesimi di secondo per dar tempo al modem
MATCHSTR significa "se il modem manda questa risposta allora..."
NOTE significa "scrivi nel log di sistema che è successa questa cosa"
COMMUNICATINGAT significa "notifica Mac OS X che la connessione è stata stabilita alla velocità indicata".
EXIT termina lo script. Se è seguito da zero, Mac OS X pensa che il collegamento sia stabilito, altrimenti lo prende come un codice d'errore
Chi ha interesse alla tematica degli script per modem può dominarla in poche ore e troverà tutte le informazioni sul sito developer.apple.com scaricando il manuale dei CCL (termine tecnico usato dentro Apple per indicare gli script dei modem). Gli script tipicamente non vengono scritti da zero: si modifica semplicemente quello di un modello simile. I cambiamenti da fare tipicamente sono minuscoli.
Altre risorse da consultare, e questa volta in lingua italiana, sono il sito MacProf (www.macitynet.it/macprof/) che contiene decine di script diversi purtroppo di qualità molto differente e senza organizzazione e... la mailing list del POC