Seminuove tecnologie
A ogni trimestre che passa, da un anno a questa parte, Apple Computer vende un po di calcolatori in meno. Da cosa dipende il declino?
A ogni trimestre che passa, da un anno a questa parte, Apple Computer vende un po di calcolatori in meno. Lo stesso accade anche a IBM, HP, Packard Bell... praticamente tutti, insomma. Il consenso comune tra gli addetti ai lavori è che il declino dipenda da due fattori. Primo, leconomia ristagnante non invoglia nessuno a sborsare più quattrini di quanto sia strettamente necessario. Secondo, per molti consumatori non ha molto senso acquistare un computer nuovo visto che quello vecchio continua benissimo a svolgere il suo compito. Dimostrazione: tutte le grandi case costruttrici (di apparecchiature ma anche di software) sono disperatamente alla ricerca di una nuova applicazione, utilizzabile solamente a chi possiede un calcolatore ultramoderno e ultraveloce, che per la sua sola esistenza convinca la gente a cambiare PC.
Tutto questo è sensato. Io però ho una riflessione aggiuntiva che vorrei condividere con voi.
Quando mia figlia aveva due anni ha imparato a usare la tastiera del Mac per riconoscere le lettere e scrivere il suo nome; a tre anni sapeva usare AppleWorks per disegnare (pasticciare a colori, in effetti). Usare significa accendere il Mac, fare login, avviare lapplicazione, scegliere il modulo di disegno, giocare, uscire senza salvare. I nonni strabuzzavano gli occhi e prendevano ripetizioni. A quattro ha preteso di usare il Finder completo. Adesso ha cinque anni, attacca e stacca le periferiche, stampa, naviga in Internet (dai, papà, facciamo vu vu vu) tutto da sola. Genio? Mostro? Bambina!
Ricordate Guy Kawasaki? Anni fa lavorava alla propaganda fide di Apple e mise in piedi una sfida. Un esperto di Mac scelto da lui contro un esperto di Windows. Ognuno aveva a disposizione un calcolatore ancora inscatolato, una stampante e un modem: avrebbe vinto chi per primo fosse riuscito a navigare in Rete e stampare la pagina raggiunta. Per Windows scese in campo il caporedattore di una rivista di settore; Kawasaki sorprese il pubblico facendo scendere in pista un bimbo di nove anni che sbaragliò lavversario. Mac è da sempre molto più facile da installare, gestire e usare, non devo certo dirlo a voi, sarebbe come predicare al coro: ma a ben pensarci lintuizione geniale di Kawasaki stava nel fatto che a parità di ogni altra considerazione il bimbo avrebbe vinto comunque. Ladulto doveva ricordare concetti e nozioni appresi da grande, con fatica; il piccolo no. Se vi chiedessi come si fa ad andare in bicicletta probabilmente non me lo sapreste dire, perché avete imparato nelletà giusta per imparare.
Parecchi ventenni di oggi sono nati quando i loro genitori avevano già un PC. Credete forse che compreranno mai una rivista specializzata per gli articoli esplicativi? I caporedattori se ne sono accorti da un pezzo: la comprano quasi esclusivamente se i CD in dotazione contengono software interessante.
Windows XP e Mac OS X permettono di collegarsi a Internet in PPPoE senza configurare nulla. E allora? Bill e Steve, credete forse che qualcuno cambierà sistema operativo per questo? Sarebbe come cambiare forno a microonde perché il nuovo modello contiene un programma sbrina la pizza più efficace.
Non intendo dire che linformatica ha smesso di crescere o di rivoluzionare. Sto dicendo che le cose nuove e rivoluzionarie oggi avvengono sui server Internet e (finalmente!) solo i tecnici debbono capire come funzionano. Poi i loro funzionari commerciali debbono convencere le aziende che esistono nuovi strumenti di cui faranno bene a dotarsi e che sono ormai alla portata delle tasche di tutte le società. Alla fine i consumatori ne trarranno beneficio, scegliendo le aziende che lhanno capita e lasciando le altre nella polvere.
Le nostre non sono più le nuove tecnologie: sono seminuove. I molti che si guadagnavano il pane alfabetizzando cambino mestiere: la missione è compiuta...
Originariamente pubblicato in data 01/01/2003