In rete senza fili
Come collegare il calcolatore, senza fili, agli apparecchi che lo circondano
C'era una volta, e c'è ancora, il personal computer. Per quasi vent'anni, durante gli anni Ottanta e la gran parte dei Novanta, ogni PC nasceva dotato di due tipi di connessione con l'esterno: seriale RS-232 e parallela IEEE 1284. (Nella informatica, gli standard sono spesso identificati con la sigla dell'ente che li ha promulgati più un numero successivo di identificazione; per esempio, la sigla IEEE rappresenta lo "Institute of Electric and Electronic Engeneers", ordine nordamericano degli ingegneri elettronici). La seriale era utilizzata per collegamenti lenti, per esempio con il modem, ed era limitata a 57600 bit al secondo. La seconda era popolare per allacciare stampanti: un po' più veloce ma anche più delicata e limitata nella lunghezza del cavo.
Entrambi i connettori persero popolarità nella seconda metà degli anni Novanta: la velocità era ormai troppo limitata per i moderni dispositivi che gli utenti volevano utilizzare (come gli scanner, i masterizzatori per incidere dischi CD, le macchine fotografiche digitali). Soprattutto, ogni connessione seriale o parallela era progettata per accettare un singolo dispositivo.
Oggi la porta seriale è rimpiazzata dalla USB (universal serial bus), connettore economico capace di dodici milioni di bit al secondo per un massimo teorico di 127 dispositivi contemporaneamente connessi al PC; i migliori personal computer montano anche la connessione IEEE 1394 (chiamata anche FireWire o i.Link), capace di ben 400 milioni di bit/secondo e quindi molto popolare per i dispositivi che debbono gestire grandissime quantità di informazioni, come le telecamere digitali. Una connessione IEEE 1394 può comprendere sino a 63 periferiche attraverso 72 metri di cavi. Ogni costellazione di 63 apparecchi può venire unita ad altre attraverso un bridge FireWire, un dispositivo che fa da ponte. Il sistema IEEE 1394 è isocrono, cioè due dispositivi possono riservarsi una corsia preferenziale di comunicazione. Per esempio, un disco rigido FireWire che deve registrare una sequenza video da una telecamera può riservarsi 210 MBps e lasciare disponibili gli altri 190. Gli altri apparecchi non invaderanno lo spazio riservato ai dati video e nessun fotogramma andrà perso.
Nel 2002 stanno timidamente facendo capolino nuove generazioni di queste tecnologie: USB 2.0 porta la velocità massima a 480 Mb/sec e FireWire 2.0 arriva addirittura a 3.200; in entrambi i casi servono però i più recenti sistemi operativi (Windows XP e Mac OS X), nuovi cavi, nuovi connettori e nuovi dispositivi per raggiungere le velocità più spinte.
Un'altra novità sta cercando di imporsi sul mercato: la connessione senza fili. Anche in questo caso esistono due sistemi: l'economico Bluetooth (capace di 1,1 MBps e con una portata di dieci metri tra trasmittente a ricevente) e il più potente IEEE 802.11 (capace di 11 MBps e che può trasmettere da un capo all'altro di un campo da calcio). L'idea è di liberare le nostre scrivanie dal groviglio di cavi che le avvolgono: chi installa una ricetrasmittente IEEE 802.11 vicino alla presa del telefono e infila una scheda compatibile nel calcolatore da tavolo e nel portatile può distendersi sul divano con portatile in braccio, navigare su Internet e copiare documenti da un calcolatore all'altro senza l'ombra di un cavetto a intralciarlo. Non c'è poi da preoccuparsi delle emissioni in radiofrequenza: il protocollo IEEE 802.11 (che, tra i due, è quello che irradia a potenza più elevata) impiega un quarantesimo della potenza sfruttata da un comune telefono cellulare, né in questo caso ci capiterà di doverlo tenere attaccato alla tempia. I prezzi vanno da 50 euro per un adattatore USB-Bluetooth (TDK e Digicom le due marche più conosciute) sino a 600 euro per due schede e una base IEEE 802.11 (3Com e Apple ne hanno a catalogo; la base contiene anche un modem ed è compatibile con le connessioni veloci DSL a Internet).
Originariamente pubblicato in data 14/04/2002