Originariamente pubblicato in data 15/05/1999
A
C
C
O
M
A
Z
Z
I
La rete senza fili
La rete senza fili
Una rete locale normalmente utilizza un cavo, che attraversa tutte le stanze da collegare. Oggi esistono anche reti senza fili, addirittura su area geografica.
La maggior parte di noi si collega a Internet tramite le linee telefoniche: un sistema via cavo limitato per portata la velocità è limitata a circa 35.000 bit al secondo e per comodità. Anche i fortunati possessori di un portatile con scheda modem incorporata devono fare i conti con alberghi che non offrono prese telefoniche accessibili e con paesi stranieri dove linnesto nella rete telefonica ha una forma imprevista.La soluzione sta nel tagliare una volta per tutte questo noioso cordone ombelicale, e far viaggiare i nostri bit nellaria. Vediamo come.
È unopzione apparsa negli ultimi mesi sui calcolatori portatili meglio configurati. Citerò, senza pretesa di esaustività, Apple, Norand, Olivetti e Texas Instruments. Linterfaccia allinfrarosso si chiama IrDA (Infrared Data Adapter), e permette a questi giocattolini di collegarsi in rete tra loro senza tirare fili. I dati, infatti, viaggiano sullo spettro dellinfrarosso, a una velocità neppure disprezzabile: da 230.000 bit al secondo in su.
Date a ogni persona nel vostro ufficio un PowerBook 5300, e infilate in un muro il Farallon AirDock, un aggeggio che collega i portatili a una rete di terra. Collegate allAirDock e alla rete telefonica un modem. Avete ottenuto un posto di lavoro in cui rete locale e Internet sono disponibili senza tirare un sol filo.
Il limite di IrDA sta nella limitata distanza utile. I raggi infrarossi (gli stessi utilizzati per i telecomandi) sono bloccati dagli ostacoli solidi, come i muri e anche come i vetri, e si disperdono in fretta. Inoltre, la quantità di dati che una connessione in rete deve portare affidabilmente con sè è molto maggiore di quella trasmessa da un banale telecomando quando cambiamo canale. Così, in pratica IrDA si ferma a due o tre metri.
Di connessione cellulare ho parlato nel mio articolo pubblicato sul numero di settembre scorso. In sintesi, chi possiede un cellulare del nuovo tipo GSM può acquistare un fax/modem molto particolare che gli consente di connettersi alla rete alla (modesta) velocità di 9.600 baud. Omnitel offre già oggi un kit di connessione per chi è interessato, compreso di cellulare e scheda PC Card per un portatile.
Nel corso del 1996 il sistema GSM dovrebbe venire modificato in modo da accettare connessioni dati sino a 14.400 o poi 28.800 baud ma non ci sono promesse ufficiali in questo senso.
Dal 1997 in poi possiamo sperare di vedere in azione la Fase Due di GSM, che porterà con sé connessioni dati tassate non per il tempo trascorso ma per la quantità di dati transitata sulla rete. Una gran bella comodità.
La TV via satellite sta diventando immensamente popolare tra quanti non ne possono più di Emilio Fede & Compagnia Cantante. Non sta però scritto su nessun testo sacro che un satellite debba trasmettere solo immagini e suoni, non dati.
In questo caso, ovviamente, la trasmissione sarà monodirezionale (non si può spedire un dato verso il satellite, ma solo riceverne), ma questo potrebbe non essere un problema, dato che un satellite può far piovere sulle nostre teste un miliardo di bit al secondo, e dunque può anche far ruotare tutte le informazioni che ha da offrire nella certezza che prima o poi la porzione che ci interessa ci raggiungerà (è lo stesso sistema che usa il Televideo). Il satellite, inoltre, può venire regolato in modo da inviare i dati solo su unarea ben definita e anche relativamente piccola della superficie terrestre.
Lasciamo il presente a avventuriamoci nel futuro. Quali opzioni di connessione senza fili si stanno preparando per noi?
Lipotesi di una Internet senza fili è molto allettante, ma cio sono due problemi di cui tener conto. Primo: la quantità di dati che si può trasmettere su una certa frequenza è limitata. Non possiamo accendere un milione di personal computer, metterli a tramettere tutti contemporaneamente, e pretendere di capir qualcosa nel risultante guazzabuglio di onde radio. I calcolatori devono stabilire dei turni, e dividersi la capienza totale del mezzo trasmissivo. Questo vale, ovviamente, anche per le odierne comunicazioni via filo, ed è il motivo per il quale raramente un modem da 28.800 baud riesce effettivamente a scaricare 28.800 bit ogni secondo da un sito Web. Il problema è semplicemente più acuto quando si passa alle onde radio.
Secondo: letere non è una risorsa illimitata. Per trasmettere segnali radio bisogna scegliere una certa frequenza, e quasi tutte le frequenze utilizzabili sono già state assegnate in qualche modo. Alcune servono alle connessioni TV e radio, altre sono riservate per uso militare, una piccola fascia è concessa agli amatori, i CB, altre ancora servono a garantire la connessione tra aeroplani e torre di controllo. Eccetera.
Lufficio senza fili, e oltre
Ciò detto, la partita non è ancora persa. Un terzetto di industrie note per la loro capacità di visione (Apple Computers, GEC Plessey e Advanced RISC Machines) ha presentato domanda sia agli uffici della Unione Europea sia alla FCC americana perché le frequenze comprese tra i 5150 e i 5300 MHz siano assegnate alle reti informatiche.
In un primo momento, e specialmente in Europa dove le frequenze sono particolarmente sature, la concessione per irradiare dati sarebbe concessa solo in un ambito ristretto cinquanta metri di raggio. In seguito sarebbe possibile ampliare la copertura della rete senza fili, sino a creare connessioni telematiche di ambito cittadino.
Oggi esistono comunità telematiche, grandi e piccine, fortemente volute da alcuni primi cittadini illuminati, alle quali si accede via modem: da Bologna a Desenzano sul Garda, da Bergamo a Bareggio. A queste si aggiungono altre reti civiche, sponsorizzate da istituzioni non comunali, come la Rete Civica di Milano o il SIT di Monza e Brianza. Immaginate il passo successivo: una bella antenna sul tetto del Comune, di modo che il vostro calcolatore parli direttamente con uffici e altri cittadini. E poi, una bella fibra ottica che parta dal palazzo comunale e colleghi la cittadina al resto del mondo, via Internet. Addio, piccolo modem.