Originariamente pubblicato in data 09/03/1993
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Powerbook
Powerbook
Il mio primo Mac portatile e il mio primo viaggio con lui.
Sto scrivendo questo pezzo scomodamente seduto su un treno di seconda classe, e implicitamente collaudando il mio nuovissimo PowerBook. Ebbene sì, lo ammetto, dopo le obiezioni (ma solo di carattere economico) che avevo formulato nel numero di Novembre scorso, mi sono deciso -- con il cuore in mano e i polsini insanguinati, come direbbe Bergonzoni -- al gran passo.Zanzara, come è stato ribattezzato il piccino (ammetterete che "Macintosh PowerBook Duo 210" è un po' lungo per l'uso colloquiale) ha sorpassato un test piuttosto impegnativo, che io non intendevo affatto impiegare... Ieri sera, su un treno della metropolitana milanese particolarmente affollato, è rimasto chiuso tra due porte. Il mio grido di dolore ha probabilmente commosso più di un passante, ma fortunatamente non è successo proprio nulla di grave. E brava Apple: il Duo è molto più sottile degli altri PowerBook, ma ciononostante si dimostra robusto e affidabile. Vi terrò informati di come la situazione si evolve, perché ritengo che sarò un collaudatore piuttosto impegnativo per Zanzara.
Un po' perché i mezzi pubblici a Milano funzionano, e funzionano bene, un po' perché credo nella necessità di mantenere basso il livello dell'inquinamento in città, magari sacrificandosi, il sottoscritto è uno dei più fedeli abbonati della ATM. Zanzara viaggerà in tram, in filobus e in metropolitana. Se sopravviverà, e spero proprio che lo faccia, non potrà che avere il massimo dei voti.
Non sono il solo a ritenere, comunque, che i PowerBook stiano uccidendo i Macintosh II. Pensateci un po': con un 160 o 180 avete una macchina della stessa potenza, rispettivamente, di un IIci o IIvx. Potete collegare il PowerBook a un monitor esterno, e fare uso del colore, senza problemi di sorta. La rete non è un problema. Il collegamento SCSI è disponibile. Poco di vuole, quando si raggiunge la propria scrivania, a inserire una tastiera più comoda e un mouse. Che altro vi serve?
E un PowerBook vi può seguire; per un IIci la cosa è assai più difficoltosa.
Certo, a un grafico servono i milioni di colori, e magari un monitor di grandi dimensioni. Un PowerBook soddisfa queste richieste con gran difficoltà -- solo il Duo accetta schede di interfaccia NuBus, e solo quando è inserito nel Duo Dock. Ma per la maggior parte delle persone, per la maggior parte degli scopi, i portatili sono meglio. Va dato atto ad Apple di aver realizzato macchne senza compromessi. Quando un compromesso si rendeva necessario (per esempio, nel limitare la luminosità dello schermo o l'attività del disco rigido), gli ingegneri di Cupertino hanno inserito un controllo software, che permette all'utente di scegliere tra prestazioni ridotte che risparmiano la batteria, e prestazioni piene.
Io sono, come non mi stanco mai di ricordare, un tecnico. Ma è piacevole notare che, almeno per questa volta, anche il mercato ha riconosciuto la bontà del prodotto. Apple, con Compaq e Dell, durante le feste appena trascorse ha venduto tutto lo stock.
Ed ora passiamo alle critiche.
Le nuove macchine (IIvi e IIvx, PowerBook 160 e 180, PowerBook Duo 210 e 230) sono accompagnate da una nuova versione di System 7, la 7.1. Ma questa porta con sé un peggioramento delle prestazioni per le applicazioni di contenuto matematico, come Excel o Resolve.
Nel System 7.0.1, Apple aveva introdotto una interessante novità, chiamata Omega SANE. Si trattava di una modifica al software di sistema che riguarda SANE, il motore matematico di Macintosh. Con Omega SANE attivo, le elaborazioni matematiche su un Mac con coprocessore matematico sono almeno due volte più veloci.
Disgraziatamente, Omega SANE otteneva questo notevole successo andando a modificare il codice dell'applicazione. Non per sempre, badate bene: solo la copia in memoria centrale. L'originale, su disco, era lasciato indisturbato. La modifica, però, in alcuni casi fa scattare gli allarmi antivirus che alcuni produttori di software hanno installato nelle loro macchine. Per proteggere i propri utenti, infatti, alcuni programmatori hanno inserito dei controlli, che informano l'utente di un possibile attacco virale quando riconoscono che il codice della applicazione è stato modificato.
Il risultato? Scoraggiante: Apple ha rimosso Omega SANE, giudicando che i vantaggi non fossero sufficienti a giustificare la necessità di riscrivere una piccola parte della applicazioni in circolazione, e soprattutto la necessità-- nell'attesa delle nuove versioni -- di tranquillizzare molti utenti che telefonavano terrorizzati per il messaggio di allarme apparso sui loro schermi.
Questa decisione, oltre a rappresentare una scelta tecnicamente aberrante, rappresenta la morte per una brillante strategia di cui parlammo nei mesi scorsi: il tentativo di fare di System 7.1 il software di sistema standard di riferimento, che tutti gli utenti avrebbero dovuto adottare, e che sarebbe rimasta sostanzialmente immutata (fatte salve le estensioni modulari) per almeno un anno.
Se System 7.1 fosse risultato superiore, per velocità e compattezza, alla precedente versione 7.0.1, sarebbe stato quasi universalmente adottato, e ciò avrebbe rappresentato un vantaggio per gli sviluppatori (che avrebbero potuto supportarlo appieno ed evitare di allungare le applicazioni per renderle compatibili con una dozzina di differenti versioni del software di sistema). Se avete letto con attenzione Mac World Italia avete già scoperto l'esistenza di ColorSync, la più recente aggiunta di Apple al software di sistema Mac. ColorSync (gran bel giocattolo per chi usa professionalmente il colore, credetemi), come prima di esso QuickTime e PC Exchange, può venire installato su qualsiasi Mac dotato di System 7.0 o posteriore, ed estenderne le funzionalità.
Durante la conferenza stampa di presentazione, ho chiesto al manager Apple che ne stava magnificando le doti come ColorSync si colleghi a QuickDraw GX.
Due incisi: primo, non ricordo come si chiamasse il manager, e me ne scuso, ma non posso verificare ora (sono su un treno, ricordate?). Secondo: QuickDraw GX dovrà sostituire l'attuale QuickDraw al cuore del Mac, migliorando le sue capacità in campo grafico, che già oggi sono le migliori sul mercato.
La risposta: anche QuickDraw GX avrà la forma di una estensione di sistema. ColorSync ne sarà una parte, e fornirà ulteriori potenzialità quando lavorerà in accoppiata col nuovo motore grafico di Mac.
Un'altra novità per quanto riguarda le estensioni è stata annunciata di recente a San Francisco, e ne ho avuto di recente notizia via posta elettronica: Apple pensa di rendere disponibile una estensione che permetterà a noi utenti di PowerBook la sincronizzazione tra i documenti conservati sul portatile e quelli che salviamo sui dischi del computer da scrivania. L'estensione, insomma, ci manderà messaggi come "il documento Agenda e il documento Indirizzi sul PowerBook sono più recenti degli omonimi documenti sul Quadra. Devo aggiornare questi ultimi?"
Una bella notizia. Anche se non ce ne sarà molto bisogno. Il Mac da scrivania appartiene al passato: il futuro è dei portatili. E adesso scusatemi: dopo un'ora di uso, la batteria ha esaurito solo il 25% della carica, ma il mio viaggio è finito. Dormi, Zanzara.