Ogni promessa è debito
Nelleditoriale precedente Luca Accomazzi, (nella sua identità segreta di Mister Akko, paladino degli oppressi) aveva promesso una tirata contro i produttori di software. Come si sa...
Nelleditoriale precedente Luca Accomazzi, (nella sua identità segreta di Mister Akko, paladino degli oppressi) aveva promesso una tirata contro i produttori di software. Come si sa... ogni promessa è debito.
Estraggo dal manuale di Office X, che lo contiene, il relativo CD-ROM. Non è uno sforzo: il manuale conta esattamente dodici pagine di cui la metà sostanzialmente bianche ed è grande la metà di questa rivista. Andiamo, che cosa pretendete in un prodotto che costa più di 650 Euro, non vorrete mica un manuale cartaceo, sarebbe costato anche due o tre Euro alla casa di Bill Gates, che notoriamente ha grossi problemi finanziari. (Per quanti si fossero messi in ascolto con il mondo solo in questo istante, ricordo che il fatturato Microsoft ha raggiunto un quarto del prodotto interno lordo della Norvegia).
Infilo il CD nel lettore e vado a leggermi... il manuale PDF? No, grazie, vado invece a leggermi la licenza d'uso. Che Microsoft comodamente fornisce (in questo prodotto venduto sul mercato italiano) in inglese, francese, tedesco, spagnolo, giapponese e svedese. Scopro così alcune cosette deliziose. Tanto per cominciare, non posso fare una copia del CD da conservare per il caso in cui quello fornito da MS si danneggi. Al punto 1.1: a mia moglie non è affatto consentito di usare la mia copia di Office, scrivono gli avvocati di Microsoft. Al punto 1.4.6: se uso la clip art (la libreria di immagini) sono tenuto a difendere Microsoft da qualsiasi accusa legale (che so, plagio), pagando anche le spese legali relative. Al punto 2.10: Microsoft può revocarmi il diritto ad usare Office X in qualsiasi momento, senza doversi giustificare; in questo caso io dovrò distruggere disco, manuale, garanzia e scatola (non è chiaro se Bill si terrebbe comunque i soldi). Al punto 4, Microsoft generosamente mi concede di stamparmi da me il summenzionato manuale PDF, ma in una copia sola però.
Un po' scosso, estraggo dallo scaffale la scatola di OS X, sposto il robusto manuale di ben 36 pagine di cui solo tre interamente bianche, estrapolo la licenza d'uso. Al punto 4 scopro che anche Apple può, senza preavviso, togliermi il diritto di usare il suo software. Ciò rende Apple una casa produttrice di ingombranti fermacarte traslucidi e metallizzati da cinquemila Euro ciascuno, o mi sfugge qualcosa? Al punto 6 emerge che io uso OS X a mio rischio e pericolo e (cito) "con tutti i possibili errori e senza garanzia di sorta". E qui mi fermo.
Ma come, Apple, fuori sulla scatola mi scrivi che è "il sistema operativo più avanzato del mondo" e che "assicura affidabilità totale", poi dentro in lettere piccolissime (ma maiuscole) affermi che non rispondi di perdite di dati dovute all'utilizzo di OS X? Non ci vedi un certo scollamento tra la promessa e il debito? Mi vendi a 1.378 Euro una copia del software Mac OS X server e dentro c'è scritto che in nessun caso la responsabilità di Apple relativamente al suo uso può superare i cinquanta dollari americani? O l'Euro è precipitato ben più in giù di quanto sapessi oppure i produttori di software ci stanno solidamente afferrando per la parte del corpo con cui solitamente ci sediamo...
Ho appena deciso che quando diventerò il capo del mondo promulgherò due nuove leggi. Primo, quando una casa rilascia una nuova versione di un software quella vecchia diventa automaticamente freeware, cioè gratis. Ciò dovrebbe garantire che le nuove versioni siano significative, testate, robuste e innovative e non (come spesso accade) operazioni marketing o piccole revisioni che garantiscono solo la compatibilità con le macchine più nuove. Secondo, le garanzie su un prodotto debbono essere proporzionate quantitativamente e qualitativamente al costo del prodotto stesso. L'idea è che se qualcuno scommette la sua vita professionale e il suo portafoglio su un prodotto altrui dovrebbe essere garantito dai vizi. Ah, aspettate, ce n'è un'altra. All'avvio di qualsiasi programma Microsoft deve apparire la finestra d'avviso "Sei certo di voler usare un prodotto Microsoft?", con il pulsante "No" preselezionato.
Luca Accomazzi sviluppa soluzioni Internet avanzate per imprese e professionisti; e ne scrive anche i manuali.
Originariamente pubblicato in data 01/07/2002