Originariamente pubblicato in data 18/11/2004
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MICROSOFT VENDE MUSICA ON-LINE
MICROSOFT VENDE MUSICA ON-LINE
Sbarca in Svizzera il negozio di musica su Internet, mentre in Italia è partito iTunes
Quando, nell'Ottocento, venne inventata la pianola meccanica, che grazie a un rullo di carta perforato riproduceva un motivetto automaticamente, i musicisti la osteggiarono temendo di restare senza lavoro. Dalle discussioni che ne seguirono nacque la legge internazionale sul diritto d'autore relativo alle opere musicali che, con qualche cambiamento, è durato sino ad oggi sopravvivendo alle invenzioni del grammofono, della radio e della televisione. Furono i Walkman negli anni Ottanta ad attentare per la prima volta alla status quo: molti amanti della musica cominciarono a travasare le loro raccolte di dischi su audiocassette per poter ascoltare musica durante i viaggi usando i piccoli mangianastri ad alta fedeltà. Il boom degli apparecchi digitali, ai giorni nostri, ha convinto molti ad acquistare un riproduttore a mini-disco rigido come lo iPod di Apple (il più popolare, con circa il 90% delle vendite totali), che può immagazzinare sino a 17.000 differenti canzoni in una carrozzeria grande quanto un pacchetto di sigarette. È poi possibile selezionare un percorso d'ascolto secondo gli umori del momento (per album, per cantante, per genere musicale, per compositore; ma anche "musica degli anni sessanta" o "canzoni che contengono il nome Maria nel titolo"). I giovani ne vanno matti: iPod tra gli adolescenti è uno status symbol, con vendite aumentate del 500% nell'ultimo anno e destinato, pare a piazzare sul mercato quattro milioni di pezzi solo nel periodo natalizio. Secondo un recente sondaggio Gallup, le tre cose che i ragazzi americani desiderano di più sono quattrini in contanti, una automobile propria e lo iPod. Le ragazze, invece, pare desiderino quattrini in contanti, bei vestiti e lo iPod.Ma qui si è consumata una frattura tra produttori e consumatori di musica: i ragazzi hanno preso a riversare i propri CD su calcolatori e riproduttori portatili è facilissimo e poi a scambiarsi i brani, copiandoli illegalmente. secondo Cache Logic, una azienda britannica che si occupa di analisi del mercato, il 35% del traffico di Internet è costituito da canzoni pirata. I produttori discografici addebitano al fenomeno il calo delle vendite di dischi, anche se la cosa non pare dimostrata completamente (i ragazzi non comprano CD perché li hanno rubati oppure li rubano perché non se li possono permettere?)
Impedire il fenomeno si è dimostrato molto difficile se non impossibile, anche dal punto di vista legale, così sono nati negozi che vendono musica legalmente su Internet. Il giovane oggi può scegliere se cercare per giorni una canzone nei bassifondi della Rete, scaricarla illegalmente e sperare che sia stata digitalizzata con una qualità decente; oppure trovarla in un battito di ciglia sul sito del venditore, assaporarne una anticipazione e scaricarne legalmente una perfetta riproduzione per una cifra ragionevole, pagando con carta di credito o altro mezzo elettronico. Nel realizzare l'iniziativa, i discografici hanno dovuto rinunciare a una "vacca sacra" che da sempre avvelenava i rapporti tra produttori e consumatori di musica: oggi l'acquirente può finalmente selezionare soltanto alcune canzoni da un disco, quelle che gli interessano di più, evitando di spendere soldi anche per i brani che non riscuotono la sua simpatia. Funziona. L'ultimo disco degli U2, popolarissimo complesso irlandese, poche settimane fa è stato trafugato ed è apparso su Internet prima che i discografici potessero stamparlo e rifornirne i negozi. I fan di Bono e soci avrebbero certamente trafficato le canzoni, illegalmente visto che non c'era alternative, se i negozi on-line non fossero esistiti e non avessero offerto una soluzione perfetta al gruppo di Dublino.
Veniamo alla cronaca di questi giorni: dal 4 novembre scorso il servizio Microsoft MSN Music è disponibile in gran parte d'Europa, inclusa la Svizzera. Dieci giorni prima era apparso nel nostro continente il servizio concorrente iTunes Music Store di Apple, che però per ora è accessibile solo nelle nazioni di Eurolandia e nel Regno Unito. Si tratta di lanci organizzati vistosamente in fretta e furia: MSN Music in Svizzera è per ora disponibile esclusivamente in lingua tedesca, con un catalogo di 400.000 canzoni vistosamente incompleto. Quattrocentomila brani sembrano tanti, ma se ne trovano di più in un negozio di dischi di medie dimensioni; per esempio, il negozio di Microsoft offre soltanto tre degli album realizzati dai Gotthard. Non molto meglio se la cavano oltreconfine: iTunes Music Store, per esempio, può contare su circa 700.000 titoli ma la sua edizione italiana è tale solo di nome, visto che quasi tutti i testi appaiono in inglese. Significativamente, l'offerta italiana comprende esattamente gli stessi tre album dei Gotthard, a indicare che gli accordi di vendita sono stati presi su scala continentale.
Sarebbe però sbagliato disinteressarsi di queste iniziative con uno sbrigativo "debbono crescere", e non solo perché nell'informatica la maturazione tipicamente avviene in gran fretta (per esempio, l'edizione in francese di MSN Music Switzerland potrebbe essere già in linea mentre voi leggete queste righe). Bisogna notare che queste iniziative hanno già dimensioni ragguardevoli: negli ultimi tre mesi misurano un incremento del 370%, con circa duecento milioni di canzoni complessivamente vendute su Internet, anche se questi risultati sono stati ottenuti vendendo soltanto negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania, uniche nazioni dove i negozi di musica on-line erano disponibili sino al mese di ottobre scorso.
Un singolo brano acquistato su MSN Music (www.msn.ch) costa tipicamente un franco e mezzo, IVA inclusa, anche se alcuni brani arrivano a due franchi. È anche possibile acquistare il semplice ascolto di una canzone, per un solo centesimo; oppure un album intero, di solito a quindici franchi oppure 150 centesimi moltiplicato per il numero dei brani. La musica acquistata può venire ascoltata sul calcolatore con cui l'abbiamo scaricata da Internet e/o riversata su alcuni modelli di riproduttore stereofonico digitale (ma non sul più popolare di essi, lo iPod, che lavora esclusivamente con i formati standard MP3 e MPEG-4, non con il formato di Microsoft). Chi acquista la musica su Internet e dispone sul suo personal computer di un masterizzatore, l'apparecchio per incidere CD, può riversare da sé i brani acquistati su un disco che risulterà utilizzabile da qualsiasi stereo casalingo o da automobile; da un CD del genere è anche possibile re-importare le canzoni sullo iPod. Anche sotto questi aspetti, come si vede, la tecnologia si dimostra un po' scomoda e immatura.
