Originariamente pubblicato in data 13/06/1992
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I meli sono in fiore
I meli sono in fiore
Curiosità: il "potentissimo" processore RISC/6000 a cui accenno nell'articolo è il nonno del primo PowerPC 601.
Quali sono i fatti? Escludiamo i pii desideri, ignoriamo le rivelazioni divine, infischiamocene di cio' che pensa il prossimo... quali sono i fatti, e fino a che cifra decimale? Tu piloti nel futuro: i fatti sono la tua sola guida. Cerca i fatti.[Robert A. Heinlein]
Negli ultimi mesi ho lavorato in una software house milanese specializzata nelle comunicazioni: ho realizzato per loro una applicazione che permette al Mac II di comunicare (contemporaneamente) con un personal computer IBM sotto OS/2, su rete ad anello, e con un mini Risc/6000 Unix usando Ethernet. I dati da ritrasmettere sono ricevuti dal Mac attraverso la più familiare Localtalk.
Non vi racconto del mio viaggio in quei mondi strani per convincervi della mia abilità di programmatore, ma solo perché sono stato stranamente rinfrancato, e rincuorato, nel vedere il mio piccolo Mac stranamente rispettato, e quasi temuto, e anche un po' invidiato, in quell'ambiente così... così... Ecco, così.
La forzata convivenza con quei sistemi mi ha fatto rivalutare il nostro piccolo gioiellino. Anche alle cose più comode ci si abitua, e si finisce per non badarci più.
IBM, Nero Signore dello sceiccato di Emesdosistan, e il suo gran visir Microsoft, hanno fatto molto per scalfire la coscienza della superiorità del Mac. OS/2 2.0 e Windows 3.1, entrambi freschi di rilascio, hanno però ancora molto da imparare dall'originale. Devo dirlo, a costo di sembrare un fanatico o uno scrittore prezzolato da Apple Italia. (Magari lo fossi! Non sarei costretto a lavorare con i sistemi IBM per guadagnarmi il pane e la corrente per il mio Mac). Ho lavorato con Windows, e con OS/2, e con Unix. E non mi è piaciuto.
Sono riuscito a far crollare Windows sotto il suo stesso peso (non ci vuole molto, o così mi è parso: basta guardarlo intensamente). Ho scritto qualche pagina di testo in Word per Windows 2, e semplicemente scorrendo verso il basso in qualità speciale ho osservato con orrore che quel programma è più lento su un PC 386 a 25 MHz di quanto Word per Mac sia su un Classic.
Ho visto una macchina OS/2 con 16 MB di memoria ricorrere in continuazione alla memoria virtuale per far girare due applicazioni, solo perché una delle due usava la rete. Ho constatato che la conclamata interfaccia grafica del suddetto si limita alle icone a 16 colori (per avere 256 colori a video i programmatori Windows e OS/2 debbono fare salti mortali, e, quindi, spesso non se ne danno la pena).
Ho lavorato più di un mese per far comunicare due calcolatori usando l'architettura di rete SNA-APPC (quella di IBM). Badate bene, un mese impiegato non scrivendo il programma, ma solo per configurare le macchine, in modo che potessero scambiare dati! In AppleTalk, come sapete, basta infilare gli spinotti e i calcolatori sono già pronti a trasmettere dati.
E ho riscoperto quanto sia facile per una applicazione Unix far cadere le altre, sino all'insorgere del panic (l'equivalente Unix del nostro errore di sistema). Alla faccia delle sue conclamate virtù di protezione. E ho constatato una volta di più che quando si accende una macchina Unix, sia pure dotata del processore RISC/6000, mostruosamente veloce, si può tranquillamente andare a prendere un caffè. Quindi, sono finalmente uscito a riveder le stelle. Certo, OS/2 e Unix sono sistemi dal multitasking vero: System 7, invece, si basa sulla volontà delle applicazioni a cooperare, ragion per cui troppo spesso una applicazione sullo sfondo languisce e non riesce a lavorare.
Sarà. Però la mia applicazione, lavorando in una finestra sullo sfondo, riusciva comunque a trasmettere tra le sette e le otto righe di testo al secondo. Nel frattempo io stavo usando Aqua Blooper Piper o Tristan.
Beh, che c'è da ridere? Naturalmente mi sono prestato a quei programmi solo per tenere impegnato Mac e testare la velocità del mio programma quando il computer fosse pesantemente impegnato con altri compiti.
Non sto giocando alla volpe con l'uva. Un sistema multiprocesso sarebbe assai desiderabile anche su Mac. Se il suo prezzo, però, è la perdita di parte delle altre caratteristiche che rendono così piacevole il Nostro, allora credo che la situazione attuale sia preferibile.
Windows 3.1 ha anche il supporto dei font TrueType, e OS/2 2.0 ha ATM incorporato. Gli sfortunati utenti dei PC hanno ottenuto queste conquiste dopo un'attesa che rivaleggia con quella subita dal mondo Mac per ottenere System 7, (legge di Cheope: niente viene mai costruito secondo i tempi e i preventivi di spesa), e immediatamente i muezzin dello sceiccato di Emesdosistan hanno tuonato, sancendo che la superiorità Apple è finita in quello stesso giorno.
Scusatemi se non sono impressionato. ATM per Mac (per inciso, la versione 3.0 supporta i nuovi font MultiMaster di Adobe) ormai si trova su quasi tutti i pacchetti più importanti del mondo Mac. TrueType è stato sviluppato da Apple, e la tecnologia è stata ceduta a Microsoft nel periodo in cui Apple stava cercando di imporla sul mercato come alternativa al sistema Adobe. Oggi la casa di Cupertino si è ravveduta, e ha deciso che TrueType deve convivere con ATM, e pertanto nel venturo System 7.1 potremo usare indifferentemente entrambi. Nel frattempo, nel regno felice delle mele in fiore, le cose non sono rimaste ferme. Abbiamo avuto QuickTime, abbiamo provato l'acquolina in bocca alla dimostrazione di Casper. Vedremo presto i PowerBook con video a scala di grigio, e forse addirittura a colori. HyperCard 2.5, con il supporto del colore e di QuickTime, non dovrebbe tardare.
In conclusione? La superiorità Mac non è inferiore al passato. A chi osserva con occhio distratto può sembrare che lo sia, ma così non è.
C'è un modo di dire che va di gran moda a Cupertino in questi tempi: raising the bar , letteralmente traducibile come alzare la sbarra . Sta a significare che i tecnici Apple lavorano in continuazione sul software di sistema Mac per migliorare le prestazioni del nostro computer senza richiedere cambiamenti nello hardware. E così facendo rinforzano il miglior computer sul mercato, quello con il quale gli altri devono paragonarsi. Un po' come quando un recordman del salto in alto migliora il suo risultato: alza la sbarra e obbliga gli altri a cimentarsi con una sfida ancora maggiore.
QuickTime ha alzato la sbarra. Tutte le altre piccole e grandi cose che stanno uscendo a getto continuo dai labotarori di Cupertino alzano la sbarra.
Restate a bordo: il bello sta solo cominciando.