Originariamente pubblicato in data 16/11/2007
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Mac OS X si fa leopardo
La casa californiana più nota per i suoi iPod presenta un nuovo sistema operativo: oltre trecento novità, divise tra intriganti e banali
Sarà nei negozi da venerdì 26 il più nuovo sistema operativo prodotto da Apple per i propri calcolatori personali, i Macintosh. Si chiama OS X versione 10.5, ma gli appassionati lo conoscono sotto il nomignolo di Leopard. Per tradizione, infatti, i sistemi operativi Apple portano il nome di un grande felino: il precedente, uscito un paio di anni fa, era conosciuto come Tiger.
OS X 10.5 non costituisce una rivoluzione, ma una semplice evoluzione del sistema operativo originalmente introdotto nel 2001. Apple nei suoi comunicati stampa vanta oltre trecento miglioramenti assortiti, anche se a leggere con una punta di cinismo alcuni risultano inseriti in elenco solo per far lievitare il numero. Per esempio, nella propria rubrica indirizzi è ora possibile per l'utente far apparire una cartina geografica fornita da Google Maps. Però la stessa cosa potevano già fare gli utenti delle versioni precedenti, a patto di appoggiarsi a un differente fornitore di cartografia.
Restano comunque una consistente serie di novità francamente molto interessanti, a cominciare da Time Machine. Alla radice, si tratta di una applicazione che esegue copie di riserva dei documenti. La realizzazione però è davvero interessante, e la possibile maturazione di questa tecnologia apre prospettive francamente intriganti. Time Machine prende il controllo ancor prima che il nuovo sistema operativo venga installato ed esegue una copia dello stato attuale del calcolatore su un disco secondario: in questo modo che fosse insoddisfatto di Leopard potrebbe facilmente tornare alla situazione precedente con un sol clic.
Se invece tutto va bene, Time Machine scatta automaticamente alla mezzanotte di giorni giorno: sveglia il Mac, trova quali documenti siano stati aggiunti o aggiornati in giornata e ne fa una copia sul disco secondario – senza però cancellare le versioni precedenti. Time Machine è una soluzione eccellente per i proprietari di un portatile: possono tranquillamente girare il mondo con il piccolo calcolatore sottobraccio, e le copie di backup avvengono da sole se la sera si ricordano di collegare il cavetto di un disco esterno. In caso di dimenticanza, o quando si passa la notte in un'altra città, non c'è problema: la copia avviene il giorno dopo.
Per le aziende, Time Machine può venire centralizzato: non serve un secondo disco rigido per tutte le macchine in sede, ma soltanto un server con molto spazio a bordo, che riceve attraverso la rete tutti gli aggiornamenti di ntutti i documenti da tutte le macchine. Recuperare un documento apparentemente perso è davvero facile: si immagini di aver cancellato una bella foto delle vacanze, o di averla sovrascritta con una versione malamente ritoccata. Sulla stessa scrivania appaiono tutte le versioni archiviate della foto e viene permesso con un clic di recuperare la versione apparentemente perduta.
Con Mac OS X 10.5, Apple introduce nel sistema operativo i monitor virtuali. Si tratta di una funzionalità molto comoda per chi lavora con più applicazioni contemporaneamente aperte e con più finestre per ogni applicazione; il sistema permette di creare spazi di lavoro che vengono mostrati alternativamente sull'unico schermo reale. Basta una combinazione di tasti per passare dall'uno all'altro. Per esempio, è possibile mandare il programma della posta elettronica, il programma di chat e il programma per navigare su Internet tutti quanti insieme su un monitor virtuale e tutti i programmi di grafica e impaginazione su un secondo monitor virtuale, per poi passare dall’uno all’altro con un semplice tocco della tastiera. In questo modo, per l'utente di Leopard è sempre ritrovare la finestra che serve, anche se ne tiene contemporaneamente aperte alcune decine.
Mac OS X è probabilmente il sistema operativo più robusto al mondo. Da quando esiste, oltre sei anni, non è mai stato distribuito neppure un virus che possa toccarlo. La versione 10.5 migliora ancora la sicurezza, introducendo numerose misure preventive (per esempio, i componenti del sistema operativo in memoria centrale vengono periodicamente mischiati, come un mazzo di carte, per rendere impossibile a un ipotetico programma intruso il prendergli a bersaglio). Gli sviluppatori inoltre possono usare la firma digitale per certificare che un programma eseguibile è uscito dalle mani di una persona qualificata e non è stato alterato in nessun modo da chiunque altro.
Apple ha anche inserito una interessante serie di filtri e protezioni per i più piccini.
Ci sono novità anche per chi usa il calcolatore a scopi ludici. Gli ingegneri che hanno prodotto Leopard hanno riscritto il codice OpenGL, che si occupa delle animazioni al cuore del sistema operativo. La scheda video oggi disegna più oggetti contemporaneamente mentre il processore sta facendo avanzare contemporaneamente più parti dell'applicazione.
I possessori di un calcolatore Macintosh recente possono installare insieme a Leopard anche una copia di Windows (XP oppure Vista). All'accensione sarà loro possibile scegliere quale sistema operativo vogliono usare per quella sessione di lavoro.
Leopard è un aggiornamento a pagamento. OS X 10.5 è in vendita, oltre che nei negozi, anche sul web, in un'unica versione per 189 franchi. Richiede 9 GB di spazio su disco, 512 MB di memoria e un processore G4, G5 o Intel Core Duo da 867 MHz o superiore.
Un sistema nato per Internet
Mac OS X 10.5 Leopard offre numerose novità per chi fa uso intenso dell'Internet. Tra gli accessori di scrivania, piccole micro-applicazioni che si possono sovrapporre alla schermata dei lavori in corso, oggi appaiono anche ritagli di pagine web scelti direttamente dall'utente. Per esempio, sul sito del nostro quotidiano appare un riquadro con le previsioni meteo. In tre clic un utilizzatore di Leopard può selezionare quello spazio e posizionarlo sulla sua scrivania. Gli appariranno sempre le previsioni aggiornate, avulse dal resto della pagina web. Chi si diletta di programmazione può anche rielaborare le informazioni estratte dall'Internet, anche senza avere capacità professionali, usando Dashcode, una nuova applicazione Apple.Abbiamo poi iChat Theater, l'anfiteatro per videoconferenze. È possibile invitare a una videotelefonata sino a tre persone contemporaneamente, che appariranno come sedute attorno a un tavolo -- in una finestra oppure a tutto schermo. Non è obbligatorio possedere tutti una videocamera, si può anche optare per una semplice chiamata in voce. Facendo clic sul pulsante degli effetti speciali, in basso a destra, si attiva un pannello che mostra alcuni effetti speciali. Una serie di questi permette di applicare uno sfondo statico o animato: il programma ci chiede di spostarci fuori dal quadro della telecamera, cattura lo sfondo, poi quando noi torniamo davanti all'obbiettivo rimpiazza lo sfondo precalcolato con un altro. La Tour Eiffel, un ottovolante o persino la Terra vista dalla Luna sono a disposizione. Durante una chiamata con iChat Theater, uno dei convenuti può attivare la condivisione dello schermo, e in questo caso gli altri non vedranno la sua faccia ma invece il suo monitor. La condivisione dello schermo dunque è molto utile per fare una presentazione (mostrando grafici, diapositive, foto). Si può anche usarla per collaborare su un documento aperto. Un tecnico potrebbe invece sfruttarla per fare assistenza a distanza su un calcolatore malfunzionante.
Altra novità di OS X 10.5 è la Cancelleria. Discutibile traduzione dell’inglese Stationery, che si sarebbe potuto tradurre meglio come carta intestata oppure modulistica. Quando si digita un breve messaggio di posta in uscita composto da semplice testo, questa opzione non appare, ma se si sceglie di usare un testo ricco di formattazioni, ecco un pulsante apparire sull’estrema destra della finestra. La sua pressione rivela una serie di impaginazioni sviluppate dai designer di Cupertino, divise per gruppi omogenei. Modificare il testo è facile e non vale la pena di parlarne; le immagini che appaiono sono semplici segnaposto. Un utente di Leopard può trascinare proprie foto digitali sopra le foto esistenti e le vedrà ridimensionate e posizionate automaticamente al posto di quelle incluse da Apple.