Il libro veramente elettronico
Secondo i suoi inventori il Libriè e i suoi discendenti faranno piazza pulita nientepopodimeno che di libri e riviste.
Si chiama Libriè, è l'ultima realizzazione del gigante giapponese Sony e non è, almeno per ora, in vendita nel nostro continente: però fa discutere. Secondo i suoi inventori, infatti, il Libriè e i suoi discendenti faranno piazza pulita nientepopodimeno che di libri e riviste.
Il dispositivo è grande quanto un comune libro brossurato (diciannove per tredici centimetri) e non è molto distante neppure nel peso: trecento grammi comprese le batterie e la custodia. È piuttosto sottile: tredici millimetri. Nella memoria di bordo trovano posto anche un centinaio di volumi. Sin qui, nulla di differente da parecchi predecessori che però non hanno mai convinto, per scomodità nella lettura e scarsa durata delle batterie. All'apertura lo schermo appare sulla facciata di sinistra, come ci si aspetta in un prodotto pensato per il mercato nipponico (in Giappone i libri si leggono a partire da quella che per noi sarebbe l'ultima pagina). È all'accessione che Libriè si dimostra ben differente dagli apparecchi che l'hanno preceduto. Innanzitutto, lo schermo è straordinariamente leggibile, davvero paragonabile alla carta; il bianco è niveo, il nero intenso. Il Libriè non può mostrare immagini a colori, anche se può utilizzare sedici differenti tinte di grigio per raffigurare meglio le fotografie. Dentro lo schermo del libro elettronico si trovano mezzo milione di sferette cave di materia plastica che possono ruotare sul proprio asse quando vengono sottoposte a un debole campo magnetico. Dentro ciascuna sfera si trova un gruppo di palline sospese in un olio: metà di esse sono bianche e l'altra metà nere. La rotazione della sfera porta alla luce le palline bianche, e allora quel punto dello schermo sembra carta, oppure nere, e allora sembra inchiostrato. La posizione della sfera viene mantenuta in mancanza di alimentazione; quindi il Libriè non consuma corrente quando si limita a mantenere visibile il testo a video. Inoltre, il libro elettronico non è leggibile al buio, proprio come un libro vero. Parco di consumi com'è, con tre pile mini-torcia (AAA) il Libriè può mostrare diecimila pagine.
Anche la nitidezza è inaudita per un monitor. Per chi un po' se ne intende: lo schermo di un moderno personal computer presenta circa 80 punti per pollice, lo schermo a cristalli liquidi di un portatile arriva a 100, il Libriè ne conta ben 170; una rivista da edicola viene solitamente stampata a 300.
Altri dati tecnici: la memoria incorporata è di 10 MB, sufficiente per memorizzare una trentina di volumi di testo, ed è espandibile. Sotto lo schermo si trova una tastiera, che permette di aggiungere appunti a margine di un libro e di infilare segnalibri virtuali sino a quaranta per ogni testo. C'è anche un connettore, di tipo USB 2, che consente di collegare il Libriè a un PC in modo da caricare e scaricare libri digitali a piacere. Questi vanno ad aggiungersi a una piccola libreria incorporata e permanente, che include una enciclopedia, un dizionario, un tomo di sinonimi e contrari. Un piccolo altoparlante completa la dotazione elettronica del Libriè: è pensato per la sintesi vocale e per gli audiolibri (recitati da un attore), in modo da non escludere gli ipovedenti. Infine, una curiosità: internamente il Libriè utilizza il sistema operativo Linux.
Sony ha anche organizzato un cartello di editori che offre libri in formato elettronico, vendendoli attraverso l'Internet a un prezzo che è circa la metà del corrispondente volume cartaceo. Il sito web offre anche una specie di "club degli editori" che permette ai consumatori di risparmiare sul prezzo di ogni volume in cambio delle promessa di acquistarne una certa quantità nel corso di un anno.
Sony vende il dispositivo per 41.790 yen, pari a circa cinquecento franchi.
Originariamente pubblicato in data 11/05/2004