Lapidi
Grandi sconfitti e prossimi sconfitti
Commodore, l'unica ditta -- oltre ad Apple -- a produrre calcolatori non DOS/Windows è fallita all'inizio dell'estate. Sospetto che molte altre lapidi vadano aggiunte alla sua.
Il fatto: negli Stati Uniti, una miriade di centri Apple attivi da un decennio o più stanno chiudendo i battenti. Da una parte, è un problema di margini sempre più ridotti: chi ha creato una realtà commericiale adatta per guadagnare nell'epoca in cui ogni vendita fruttava duemila dollari difficilmente sopravvive quando la stessa vendita gliene porta in tasca cinquecento. Dall'altra parte, la sempre maggior diffusione delle vendite per posta e delle catene distributrici ha creato due forme di concorrenza spesso irresistibili.
L'opinione: la stessa cosa sta già cominciando ad accadere qui. In mancanza di investitori disposti a rischiare qualche miliardo nella costituzione di veri e propri "grandi magazzini dell'informatica" diffusi in tutte le grandi città avremo necessariamente una serie di acquisizioni da parte di chi ha interpretato il ruolo della formica nel passato recente.
Il fatto: a novembre o giù di lì Microsoft comincerà a far baccano pubblicizzando la nuova versione di Windows. Sosterrà (con notevole faccia da... poker) di aver raggiunto, anzi superato, il Mac.
L'opinione: All'utente Mac tutto ciò non può importare. È, in fondo, una battaglia di retroguardia, perché Intel e Microsoft stanno cominciando ad accorgersi che il PowerMac potrebbe trascinare nel campo avversario i fence-sitters (cioè quelli che sinora stavano seduti a guardare). Diamine, per la prima volta Windows ha persino una caratteristica (una sola) che gli utenti Mac possono invidiare: il cosiddetto "multitasking prelazionale". Ma ci sono ancora millanta caratteristiche di Mac che Windows non può imitare; se ci riesco scriverò presto un articolo sul'argomento.
Il fatto: dopo la grande idea dell'Apple II (il primo personal computer) e del Macintosh (il primo personal computer che chiunque può usare) abbiamo atteso per dieci anni che Apple si facesse venire una terza grande idea che cambiasse il mondo.
L'opinione: Lasciate ogni speranza. Apple è ormai costituzionalmente incapace di realizzare idee rivoluzionarie. ormai una entità troppo grande, burocratizzata, istituzionalizzata. Sta assisa sui suoi otto miliardi di dollari come una enorme gallina americana, troppo indaffarata a covarseli per badare ad altro. Ha avuto, ed avrà, idee simpatiche: Newton, Pomona (il Mac-televisore-segreteria telefonica-radio-fax), VOD (il Mac-videoregistratore che riceve via telefono un film in forma elettronica dalla videoteca locale addebitando il prezzo del prestito sulla vostra carta di credito). Migliorerà ancora di molto la sua offerta con OpenDoc, QuickTime 2, Rosebud (il Mac che scrive sotto dettatura). Ma non cambierà mai più il mondo: quando qualcuno in Apple ha una grande idea gli viene sostenzialmente impedito di realizzarla. Così se ne va. A proposito: tenete d'occhio la General Magic. Ho la speranza che la prossima rivoluzione possa venire da lì.
Il petalo di rosa va al Duo 280, una macchina a mio parere splendida: veloce e leggera, con batterie di lunga durata, monitor leggibilissimo e con 64 tinte di grigio. Naturalmente, Apple Europa ha scelto di non distribuirlo da noi: buccia di banana e digrignar di denti.
A proposito di Duo: negli Stati Uniti è disponibile l'aggiornamento da Duo 210, 230 o 250 a Duo 280 o 280c. Prima dell'uscita dei Duo con processore 68040 era possibile aggiornare la scheda logica e il monitor di quelle stesse macchine per trasformarli in Duo 270c. E da noi? Due lettori mi scrivono che l'aggiornamento, promesso da Apple Italia a suo tempo, non è mai arrivato nei listini. Quasi quasi faccio recapitare a Cologno Monzese un intero casco di banane. Senza le banane.
Originariamente pubblicato in data 04/09/1994