Originariamente pubblicato in data 08/04/1999
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Java
Java
Una breve introduzione al linguaggio Java
Java, chi era costui? Su Internet e nei periodici dedicati ai programmatori non si parla quasi d'altro. Java è un linguaggio di programmazione creato da Sun (una azienda specializzata nella realizzazione di calcolatori più potenti e molto più costosi dei nostri Macintosh, e particolarmente abile nel realizzare soluzioni per Internet).Quando Macintosh è nato, il linguaggio di programmazione più utilizzato dai creatori di applicazioni era il Pascal. Con gli anni, la palma di linguaggio più popolare è passata prima al C e poi al C++. Oggi è possibile che Java spodesti dal suo trono il C++.
Cos'ha di speciale la creazione di Sun? Java (che deve il suo nome a un tipo di caffé) è un linguaggio indipendente dal sistema operativo e attivo in rete.
Chi si collega a Internet e usa un moderno browser per navigare sul Web sta già usando Java, anche se magari non se ne accorge. Netscape Navigator 3 e Internet Explorer 3 scaricano automaticamente un programma Java da Internet sul vostro computer, quando lo incontrano. Lo eseguono e lo visualizzano in una finestra propria.
Una cosa del genere potrebbe sembrare pericolosa: e se il programma fosse un virus? In realtà, non c'è nessun rischio. Gli inventori di Java hanno eliminato ogni possibile fonte di guai attraverso un doppio sistema di sicurezza, attivo e passivo.
Sicurezza attiva: il sistema Java che si trova sul nostro Macintosh esamina con attenzione il programma appena scaricato, prima di eseguirlo. Ha modo di verificare che esso non contenga istruzioni potenzialmente rischiose e fa da filtro.
Sicurezza passiva: nessuna istruzione Java può realmente causare grane. Un programma scritto in Java non ha alcun accesso al nostro disco rigido e ai nostri documenti, non può scambiare dati con altre applicazioni che girano su Macintosh, non può neppure appropriarsi di un po' di memoria RAM in più oltre a quella che gli è stata preventivamente assegnata.
Un programma Java può, però, comunicare liberamente con altri computer attraverso l'Internet. È molto adatto, dunque, a ricevere ordini da voi e poi ad eseguirli andando a pescare dati sulla Rete come dimostrano le immagini di queste pagine.

Ovviamente, sistemi operativi diversi accettano richiesti in differente formato. E così, chi volesse scrivere lo stesso programma sia in versione Mac che Windows dovrebbe rifare il lavoro due volte, anche se la logica sottostante è sempre la stessa.
Java risolve questo problema: il linguaggio non parla direttamente al sistrema operativo. Un programmatore Java fa uso unicamente di istruzioni Java. Alcune di esse sono tradotte in chiamate al sistema operativo dalla Java Virtual Machine, un applicativo che deve, questo sì, venire riscritto esplicitamente per ciascun OS ospite. Ma non è difficile: basti pensare che su Mac OS ne esistono quattro: il Macintosh Java Runtime (MJR) di Apple, che verrà incorporato direttamente in Mac OS 8; il sistema Java creato da Netscape per Navigator 3.0; e due differenti sistemi Java creati dalla Metrowerks e adottati da Microsoft per Internet Explorer.
Un programma scritto in Java (un applet) gira all'interno dell'applicativo Java Virtual Machine. Ogni applet può venire scritto una sola volta, e offerto a tutti gli utenti di tutti i sistemi operativi. Questo è importante per noi, utenti di calcolatori Mac OS, perché anche le più piccole case produttrici di software, quelle che non realizzavano versioni Mac dei loro applicativi sostenendo di non averne le forze, ora possono facilmente creare programmi che funzionano sia con Windows che con Mac OS anzi, su Macintosh saranno potenzialmente più veloci grazie alla superiore potenza del PowerPC.
C'è un'altra grandiosa promessa che Java potrebbe mantenere nei prossimi anni: rendere la programmazione un mestiere alla portata di moltissime persone. Programmare direttamente Java è difficile il linguaggio è abbastanza simile al C++, che richiede più di un anno di esperienza a tempo pieno prima che una persona riesca a realizzare programmi significativi ma alcune case stanno realizzando applicativi che scrivono automaticamente codice Java sulla base dei nostri desideri. È il caso di ActionLine, un prodotto di Interactive Media Corporation (http://www.imcinfo.com). ActionLine è particolarmente adatto alla creazione di presentazioni e animazioni, e può facilmente generare una serie di diapositive che si succedono a video. Le diapositive appariranno automaticamente in risposta al clic dell'utente su un punto dello schermo (dentro quelli che IMC chiama i "portali").
Uno strumento analogo è il WebBurst di Power Production Software. Anche in questo caso, l'applicazione genera automaticamente codice Java pronto per venire distribuito su Internet. Anche in questo caso stiamo parlando principalmente di presentazioni interattive. WebBurst, però, permette di assegnare una reazione personalizzata a ciascun clic utente. Si può anche aggiungere la capacità di prendere decisioni (se... allora...), un collegamento attivo a una pagina Web, o un filmato QuickTime.
Chi, invece, sa già programmare, potrà scatenare la massima potenza di Java attraverso uno di tre pacchetti per la programmazione usando il nuovo linguaggio. Il primo è Roaster; il secondo Symantec Café; il terzo il Metrowerks CodeWarrior. Si tratta in ciascun caso di strumenti professionali (distribuiti in Italia da Essai - tel. 02/27326553, http://www.essai.it) ma non necessariamente costosi. Si parte dalle 180.000 lire più IVA di Café per arrivare alle 678.000 lire di CodeWarrior, che però comprende due aggiornamenti a scadenza trimestrale). La versione Pro di CodeWarrior contiene anche un compilatore Java, che permette di generare applicazioni Macintosh complete e indipendenti dalla Java Virtual Machine.