I formati della clip-art
Si trovano con facilità raccolte di illustrazioni pronte per luso. Per utilizzarle al meglio, però, bisogna imparere qualcosa a proposito delle immagini e dei loro formati.
In circolazione si trovano con facilità raccolte di illustrazioni pronte per luso. Per usarle basta copiare quella che scegliamo e incollarla nel programma preferito, nel punto dove ci serve... o no? Per utilizzarle al meglio, però, bisogna imparere qualcosa a proposito delle immagini e dei loro formati.
Nel mondo dei calcolatori, tradizionamente, le immagini si conservano in un formato chiamato bitmap, o mappa di bit. Le immagini, cioé, sono composte da una matrice di punti colorati. Se osservate da vicino il vostro monitor, vedrete che esso rappresenta le immagini proprio usando una matrice di punti: è per questo motivo che le immagini bitmap sono naturali per un calcolatore.
Il termine bitmap si è diffuso con il primo Macintosh, nel 1984. Si trattava di un calcolatore di bianco e nero, nel quale ogni punto veniva memorizzato utilizzando uno spazio di un bit. Oggi i Macintosh e i PC moderni sono in grado di mostrare molti colori diversi, e per questo motivo i puristi dellinformatica preferiscono usare il termine pixmap, o pixel-map. Se lo incontrate non fatevi confondere: si sta parlando della stessa cosa.
Introdotto con Windows, è il formato di immagine bitmap ancora oggi più diffuso sui PC. Le immagini BMP vanno usate solo a video, perché hanno risoluzione pari a quella dei monitor. I BMP possono venire letti su Macintosh usando programmi come Graphic Converter o Photoshop.
Questo formato è stato creato per occupare poco spazio e per consentire lo scambio di immagini tra calcolatori diversi. Oggi è usato principalmente su Internet, allinterno della World Wide Web. La maggiore limitazione delle GIF è la restrizione a un massimo di 256 colori diversi per i punti che le compongono.
TIFF è probabilmente il formato più flessibile per immagini bitmap. Tutti i migliori programmi grafici sono in grado di usarlo, sia su Mac che su PC. TIFF gestisce immagini in bianco e nero, in scala di grigio, in 256 o milioni di colori, sempre in modo ottimale. Inoltre, la specifica TIFF offre compressione automatica delle immagini per risparmiare spazio.
Altri formati per immagini bitmap, che oggi stanno cadendo in disuso, si chiamano CGM, TGA, MacPaint, PixelPaint, PCX. Se vi capitasse una immagine di questo tipo vi converrebbe usare un programma grafico diutilità, (come Paint Shop Pro su Windows o Graphic Converter su Mac OS) per convertirlo in uno dei formati più usati.
Una immagine bitmap creata per venire mostrata a video ha un pessimo aspetto quando viene stampata. Il numero di punti che una stampante può posizionare su un foglio di carta è da quattro a settanta volte maggiore a quello offerto da un monitor, e dunque le immagini create per lo schermo appaiono grossolane su carta. Inoltre, se ingrandite una immagine bitmap, i punti che la costituiscono divengono visibili.
Le immagini vettoriali vengono realizzate memorizzando nel calcolatore le linee, i poligoni e le curve che compongono un disegno. Questo significa che limmagine può venire ingrandita senza sgranarsi: le linee che la costituiscono vengono semplicemente disegnate su uno spazio maggiore.
WMF è il formato interno di Windows per le immagini. Non offre molto per la memorizzazione di immagini vettoriali, e per questo motivo viene raramente usato per i documenti.
PICT è il formato nativo di Macintosh, e gestisce sia immagini bitmap che vettoriali. È molto flessibile, ma non molto compatto, e poiché solo pochi programmi per PC sono in grado di interpretarlo viene raramente usato nei dischi multipiattaforma.
EPS significa Encapsulated PostScript: il più diffuso e flessibile linguaggio per stampanti laser. È questo il formato più importante per immagini vettoriali, e la sua unica limitazione sta nel fatto che serve una stampante laser dotata di memoria e processore indipendente per stamparlo al meglio. Ne esistono alcune varianti minori: lo standard accettato è la variante Illustrator per Mac.
Originariamente pubblicato in data 29/10/1995