Originariamente pubblicato in data 03/09/2007
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FileMaker Pro 9 Advanced
FileMaker Pro 9 Advanced
Una recensione del noto database
Con la versione 9 di FileMaker Pro si rinnova ancora il più antico e amato dei sistemi di archiviazione dati per Macintosh, prodotto da una sussidiaria di Apple e disponibile in tutte le consuete varianti. Noi abbiamo testato la versione advanced, quella che non solo permette di definire archivi, schermate, ordinamenti e stampe ma aggiunge anche la capacità di esportare le soluzioni così create nella forma di una applicazione eseguibile, che possiamo distribuire a parenti, amici e colleghi senza sborsare altri quattrini a chicchessia.
La casa produttrice vanta nella versione 9.0 una trentina di novità. Tolte quelle di cui è difficile entusiasmarsi, tipo la nuova schermata di apertura, restano molti miglioramenti solidi ed apprezzabili. Magari minori, come nel caso della possibilità di formattare i valori in modo condizionato — per esempio evidenziando in rosso gli importi negativi in una tabella di ricavi — ma graditi. Gli script, cioè le sequenze di comandi pre-selezionati che FileMaker è disposto ad eseguire rapidamente per noi, possono venire raggruppati, il che è di molto aiuto quando ne prepariamo e registriamo una gran quantità. L'aiuto in linea resta disponibile in ogni momento, il che aiuta moltissimo quando stiamo per creare una formula e non ricordiamo sul momento quale funzione incorporata di FileMaker ci servirebbe. Inoltre, chi acquista la versione Advanced, cioè chi passa molto tempo a creare soluzioni FileMaker che verranno utilizzate da altri utenti meno evoluti, oggi può tenere sott'occhio i valori di tutti i campi del database mentre sta programmando uno script e lo sta eseguendo un passo alla volta per testarlo.La novità che ci è piaciuta di più è la funzionalità "aggiungi a PDF": da sempre FileMaker è gettonatissimo per creare stampe di rapporti, eleganti e strutturate. Naturalmente, da buona applicazione OS X qual è, FileMaker può registrare in un documento PDF anziché inviare alla stampante, sia sotto il nostro diretto controllo che all'interno di uno script. Oggi il programma può anche aggiungere il rapporto in coda a un documento PDF pre-esistente, in pratica aggiungendo pagine in coda: e anche questa nuova possibilità è accessibile via script. Gli script raggruppati

Nelle grandi aziende, dove i dati da gestire si contano a milioni, anche un sistema come FileMaker risulta insufficiente: in quei casi si ricorre a database espressi in un linguaggio di programmazione potentissimo ma per nulla banale, lo SQL. I programmi più gettonati in questo ambito sono Oracle (il più potente), MySQL (open source, dunque di base gratuito) e Microsoft SQL server. Con la versione 9, FileMaker impara a colloquiare con questi tre programmi in modo da scaricare una parte dei dati che questi gestiscono, permetterne la manipolazione in tutta semplicità e poi riversare i risultati della propria elaborazione nel grande deposito SQL centrale dell'azienda. Sembra un matrimonio progettato in cielo, ed è per questo motivo che gli abbiamo dedicato la gran parte della nostra attenzione di recensori: ecco quel che abbiamo scoperto. La FileMaker non ha programmato una connessione diretta del suo software con i tre motori SQL citati, ma si è invece basata su uno standard di connettività chiamato ODBC (open database connectivity). Il sistema ODBC prevede che la connessione tra due motori di base dati passi attraverso un driver software. È un po' come dire che tra il vostro Mac e uno scanner va messo un modulo software: ma in questo caso è evidente che il software deve venire programmato dal progettista dello scanner, mentre il driver che collega FileMaker a (per esempio) Oracle non viene scritto da nessuna delle due case. Noi dovremo acquistarlo e installarlo a parte. FileMaker consiglia agli utenti Mac i driver della Actual Technologies, ragion per cui noi ce li siamo procurati e li abbiamo testati, e dobbiamo dire che funzionano splendidamente. Siamo riusciti in cinque minuti a collegarci via Internet al database MySQL sottostante a un sito web e (attraverso una rete VPN) al database Oracle aziendale di una multinazionale, seguendo le istruzioni fornite (in inglese) e l'applicazione Amninistratore ODBC che si trova nella sottocartella Utility della cartella Applicazioni di Tiger o Leopard. Ogni driver Actual Technologies costa 29 dollari e vale ogni centesimo: a nostro avviso sarebbe stato doveroso fornire copia di tutti e tre con FileMaker, perlomeno nella versione Advanced. FileMaker può collegarsi al database SQL in due modi differenti. Chi semplicemente sceglie Apri dal menu Archivio può selezionare un database SQL remoto con la stessa facilità con cui clicca su un archivio locale, ma in questo caso i dati scaricati attraverso ODBC restano isolati dal database madre. Una cosa del genere è utilissima se volete fare elaborazioni statistiche o scaricare periodicamente qualche informazione che vi riguarda da un grande contenitore aziendale di dati. La seconda modalità è la più interessante. Scegliendo "Gestisci | Database" dal menu Archivio possiamo prendere una tabella, in tutto o in parte, dal grande database SQL mantenendo attiva la connessione ODBC: quindi se ne abbiamo i privilegi ogni modifica effettuata in FileMaker, da noi manualmente o attraverso uno script, viene registrata nel sistema SQL. In pratica, le modifiche vengono spedite al database centrale non appena noi clicchiamo al di fuori della riga di tabella che abbiamo editato. Ci vuole pazienza: ODBC è uno standard nato per essere flessibile e robusto, non veloce, quindi anche se operate in una rete Giga Ethernet locale non potete aspettarvi una velocità di aggiornamento paragonabile a quella che avreste lavorando su un database locale o scrivendo direttive in linguaggio SQL. Chi sperava di lavorare sul database aziendale col Mac da casa, anziché andare in ufficio e sudare in una finestra a terminale, si metta il cuore in pace.
Un'altra sensibile limitazione: le connessioni ODBC non funzionano nelle soluzioni che vengono create con FileMaker Pro Advanced: quindi se volete distribuire a venti persone una soluzione FileMaker che elabora dati ottenuti via ODBC dovete acquistare venti copie del programma completo.
Un'ultima area che si presta a miglioramenti: da molti anni FileMaker è integrabile come parte di una soluzione web. Per esempio, se noi incolliamo in una sua finestra un testo formattato, il programma è perfettamente in grado di trasformarlo in HTML. Noi speravano in qualche miglioramento da questo punto di vista, ma abbiamo scoperto che lo HTML prodotto da FileMaker 9 è sempre piuttosto inefficiente (e non c'è un modo semplice per "pulirlo" prima di metterlo in linea, come si fa solitamente con gli obbrobri HTML generati da Microsoft Office). Inoltre, quando colleghiamo via ODBC il nostro FileMaker a un database MySQL usato sul web non c'è modo di fargli fare l'elaborazione opposta, trasformando per esempio un testo etichettato <strong> (l'istruzione HTML che imposta il neretto) in un testo grassetto dentro la finestra del Mac. Il nostro parere è che FileMaker 9 inglobi in sé una maturazione di funzioni già presenti nelle versioni precedenti e una nuova importante funzionalità che deve ancora maturare per diventare davvero fenomenale, ma che ne ha tutte le carte. Il lettore può formarsi una sua propria opinione collegandosi al sito della casa produttrice da dove è scaricabile una beta per testare sul campo il nuovo FileMaker prima di mettere mano al portafoglio. Anche il connettore ODBC di Actual Technologies esiste in versione demo (estrae solo le prime tre righe dalle tabelle), collegandosi al sito www.actualtechnologies.com.