Ho fatto rete
In quest'era illuminata in cui Internet è dappertutto è facile dimenticare che solo qualche anno fa creare una rete era un problema complicatissimo per tutti, anche per chi usava Mac. Ecco un episodio di vita vissuta.
Noi felici abitanti del regno dei meli in fiore siamo, inutile negarlo, dei viziati. Che ci vuole a fare una rete? Si comprano i cavetti LocalTalk da un centro Apple (o da qualcun'altro per risparmiare), si attaccano al Mac, e via che si va.
facile prendere tutto questo per scontato, per garantito. Ma...
Lasciatemi raccontare.
Un cliente mi chiede un programma che trasferisca certi dati dal Mac a un PC attraverso la rete Token Ring. Non c'è problema, dico io! Mi rivolgo all'associazione dei programmatori Apple, compro il kit... Primo problema: scopro quasi per caso che MacTCP, il software Apple che permette di usare il protocollo TCP/IP, non funziona su rete Token. ("Per caso" significa che la notizia è riportata tra le "risposte alle domande più frequentemente rivolte dagli sviluppatori ad Apple", uno stack Hypercard che difficilmente definirei tra i più consultati).
Freno frizione e prima, come sosteneva il mio istruttore di scuola guida. Come una brava volpe di fronte a un grappolo d'uva, rinuncio a TCP e scelgo l'alternativo sistema SNA. Compro il software relativo, lo studio, scrivo il programma... fatto, vero? Tutt'altro. Prima di far girare il programma bisogna configurare il sistema di rete.
Ahimè, per configurare una rete SNA bisogna inventarsi i valori corretti di alcuni semplici parametri. Per esempio, il massimo valore superiore della cornice-I, il minimo valore superiore della suddetta cornice, il minimo e massimo valore inferiore, e un valore di riferimento interno espresso come due cifre in sistema esadecimale.
Il manuale Apple a corredo, fortunatamente, spiega benissimo cosa siano questi mostri. Per esempio (non ho sottomano il testo originale che, comunque, è in inglese, quindi vado a memoria): "introducete due cifre in esadecimale. Alcuni valori tra quelli che più frequentemente si rivelano esatti sono 0C, 08 e 04. Per ulteriori dettagli consultate il manuale X di IBM". Il mio cliente, un concessionario IBM, non aveva mai sentito nominare il manuale X.
Moltiplicate il tutto per una trentina di parametri da configurare.
TCP/IP è più semplice, o perlomeno così sembra al sottoscritto. Però, però.
Mi è capitato di dover preparare a Ethernet un Mac IIci presso un cliente (un altro, per fortuna) che doveva esporre un prodotto a SIOA, una fiera di prodotti informatici per ufficio. Naturalmente, queste cose si fanno all'ultimo momento. Immaginate il mio piacere nello scoprire che la nuova versione della scheda Ethernet Apple ha una uscita completamente diversa dal passato, e completamente differente qualunque altra. Immaginate di dover trovare l'adattatore di sabato, e la gioia del cliente nello sborsare 220.000 lire più IVA per esso...
Sempre a proposito di reti, mi sembra doveroso riportarvi un brano della lettera di un lettore.
Appena acquistato un PowerBook 170 (4MB-HD80) ho gentilmente chiesto al mio Apple Centre, credendo se ne fosse dimenticato, AppleTalk Remote Access. Gentilmente mi è stato risposto... picche! In Italia bisogna pagarlo. Ho telefonato in Apple e mi hanno risposto che in Italia non succede come negli USA...ARA fa razza a sé; in soldoni, bisogna pagarlo. Non è per la cifra ma per la sfrontatezza della Apple Italia che mi sono INCAZZATO telefonicamente con loro dicendogli che, come al solito, gli utenti italiani sono considerati alla stregua di utenti di serie B.
Le reti sono utili, e spesso indispensabili, a una gran quantità di persone e di enti. Tuttavia, allo stato attuale, solo i banali collegamenti LocalTalk e EtherTalk ristretti a soli Macintosh sono installabili da un comune mortale. Apple, nel realizzare le versioni Mac di questi sistemi, ha preservato tutte le difficoltà che caratterizzano le installazioni per altri sistemi, ed è anche riuscita ad aggiungere qualche complicazione di tasca sua. Ad Apple va il mio personale sberleffo. Per la sola Apple Italia, aggiungo una punta di disprezzo.
E ai lettori di MacWorld un sospiro e un caveat: se e quando vi servirà un sistema di rete non banale, prepararevi a lacrime e sangue.
Originariamente pubblicato in data 26/09/1992