Cos'è il design: fatti seguiti da opinioni per dimostrare che Apple lavora benissimo, ma a volta sbaglia clamorosamente.
Questo è un articolo d'opinione. Però le opinioni dovrebbero discendere da fatti, e non prescindere da essi. Ragion per cui vi chiedo innanzitutto di osservare la fotografia che accompagna questo articolo. Essa ritrae il mio MacBook Pro con due cavi USB inseriti nei due connettori. Un cavo è quello che Apple ha fornito con il mio iPhone, l'altro è quello del mio mouse cinese da tre lire.
Fin qui, i fatti. E ora l'opinione: uno dei due cavi è un oggetto di perfetto design, l'altro è stato progettato da cialtroni.
Il mio MacBook Pro con due cavi USB inseriti nei due connettori
Se chiedessi a cento lettori di questa rivista se l'Italia deve andar più fiera dei suoi designer o dei suoi politici sono certo che almeno novantanove risponderebbero "i designer" senza pensarci due volte. Il design è una delle cose di cui, giustamente, ci circondiamo e amiamo andar fieri, eppure è anche molto difficile da definire. Cos'è il design? Di primo acchito verrebbe da rispondere che è eleganza e bellezza, ma la risposta è riduttiva. Quando guardiamo una sfilata d'alta moda ci passano davanti vestiti bellissimi, ma non conosco nessuno che vorrebbe andarsene per strada abbigliato in quel modo. L'alta moda è sfarzo, non design.
Tutti noi abbiamo avuto qualche incontro sgradevole con sedie eleganti ma scomode, scarpe affascinanti ma strette e altri esempi di cattivo design. Il buon design significa innanzitutto il disegno di un oggetto funzionale, efficace, comodo; e subito dopo arriva l'eleganza. Andate a visitare il MOMA e troverete oggetti non solo belli, ma anche ben funzionanti. Il design migliore è quello in cui l'oggetto assume una forma di funzionale eccellenza: matura, limpida e rifinita al punto che ci sembra che nessun'altra forma possa esistere.
Dopo cent'anni di car design abbiamo le Ferrari, che sono evidentemente eccellenti, e bisogna spolverare una foto di una vecchia Ford Modello T per ricordarsi che non sempre le automobili sono state progettate in modo aerodinamico.
Un cavo serve a portare segnali da un capo all'altro, e il connettore all'estremità è il punto in cui l'ingegnerizzazione fa la sua parte, perché è lì che si concentrano le tensioni (quando il cavo viene sfilato) e le torsioni (quando viene piegato o girato). La soluzione è quella di costruire un contrafforte in plastica come quello che si vede a destra nella foto: impedisce le pieghe a V, distribuisce la forza dello strappo. Non sarà forse bello, ma è efficace. Il cavo a sinistra invece è quello di iPhone: un fallimento di design, magari più caruccio ma che nel giro di due o tre anni di uso e abuso quotidiano certamente si danneggia. Con la stessa colpevole noncuranza a Cupertino realizzano i cavi MagSafe, gli auricolari e gli altri connettori.
È uno dei casi in cui John Ive e i suoi badano troppo all'estetica e troppo poco alla sostanza. Non succede sempre, ma succede spesso. Un altro caso conclamato è la carrozzeria ultrasottile degli iMac 21" più recenti, che non porta alcun vantaggio ma introduce problemi di dispersione di calore, costringe ad adottare processori meno performanti, rende inagibile l'espansione della memoria all'utente e impedisce di montare un disco ottico.
Notate che questo discorso nulla ha a che fare con lo skeuomorfismo adottato in alcuni programmi Apple -- per esempio Note su iPad -- i quali raffigurano oggetti fisici nel tentativo di far intuitivamente comprendere all'utente cosa si fa con quel programma. Ci sono assonanze, certo, perché anche il software ha un suo design, ma è molto più improbabile che l'aspetto estetico vada a inficiare l'efficacia. Al massimo si sprecherà un po' di spazio a video per raffigurare l'oggetto che si vuole evocare come metafora, il che è seccante specialmente su schermi fisicamente piccoli come quello di un iPhone, ma alla fine non cambia la vita di nessuno.