Déjà vu
Uso i personal computer dal 1980 e ne scrivo dal 1984, come recita il mio curriculum vitae. Forse è troppo. Mi sento un po’ gattopardo: tutto cambia, ma mi pare che nulla cambi mai...
Uso i personal computer dal 1980 e ne scrivo dal 1984, come recita il mio curriculum vitae. Forse è troppo. Mi sento un po gattopardo: tutto cambia, ma mi pare che nulla cambi mai...
Prendo in mano un vecchissimo numero di Macworld. Si presenta il Mac LC: con i suoi 16 MHz, una epitome di potenza. Larticolista (forse sono io, non lo so e non voglio saperlo) scrive che finalmente la grafica 3D è alla portata di tutti, che oggi è davvero possibile lavorare con laudio digitale... se guardo sul penultimo numero cè la presentazione dello iMac G4, e dice le stesse cose. Che sia lo stesso articolo?
Se sfoglio una rivista PC le cose non migliorano, anzi. Allannuncio di Windows 95 Microsoft ammetteva che, sì, è vero, Windows 3.1 era una mezza chiavica, inaffidabile, poco sicuro, ma vedrete adesso che cè Windows 95. Ier laltro hanno presentato Windows XP dicendo che, sì, è vero, Windows ME era una mezza chiavica, inaffidabile, poco sicuro, ma vedrete adesso... Per inciso, noto con una certa costernazione che a novembre 2001 il responsabile di Windows XP, tale Jim Allchin, aveva dichiarato che XP non avrebbe avuto problemi di sicurezza perché non possono più esserci problemi di buffer overflow e perché Microsoft oggi disabilita per default tutti i servizi inutili. A gennaio salta fuori che chiunque può prendere controllo totale di un sistema Windows XP approfittando di un buffer overflow nel sistema Universal Plug and Play, abilitato per default e inutile per la quasi totalità degli utenti. Sapete a cosa serve? Lidea è che quando io collego una periferica al mio computer tutte le altre macchine della rete locale sanno della sua esistenza e possono usarla. Geniale. Se ho una telecamera USB i miei colleghi possono guardarmi mentre mi scaccolo? Se ho uno scanner possono calpestarmi per fare una scansione? Useranno il mio mouse standosene seduti al loro posto? La condivisione di stampanti e dischi cera già: questa che senso ha, a chi serve?
Ma diciamocela tutta... quei signori della Silicon Valley erano partiti per cambiare il mondo, poi qualcuno gli ha fatto conoscere le stock option, i golden parachute e gli split. Ci sono cascati in pieno. Adesso (ma è troppo tardi) hanno scoperto che non sono più padroni delle loro aziende e che sono costretti per contratto a vendere solo quei prodotti che non sconvolgano il mercato e che abbiano effetti positivi (ma non troppo, per carità) sul prezzo delle azioni in borsa.
La loro leggendaria fantasia, di cui avevano dato tanta dimostrazione tra venti e dieci anni or sono, adesso è tutta rivolta alla stesura dei comunicati stampa e delle brochure per la vendita. Ragion per cui io la faccio breve e vi propongo uno strumento di immediata utilità...
Beta pubblica: eravamo in spaventoso ritardo e abbiamo deciso di rilasciare una cosa così instabile che noi non ci sogneremmo mai di installarla sulle nostre macchine, ragion per cui speriamo che lo facciate voi sulle vostre. (Bisogna anche ricordare che il nome beta discende dalla frase inglese it is beta to have this than nothing).
Fino a cinque volte più veloce: della stessa identica velocità, tranne in un singolo caso che del resto non si presenta mai nella pratica.
Innovativo: la concorrenza ci aveva già pensato prima di noi. (Vedi anche Unico)
Leader assoluto di mercato: ci sa proprio che il nostro maggior concorrente sta per scavalcarci.
Leader di mercato: siamo uno dei tanti.
Partner tecnologico: ci hanno prestato le macchine gratis.
Rivoluzionario: un po più veloce.
Standard industriale: non è affatto uno standard e non ci assomiglia nemmeno alla lontana.
Straordinaria opportunità a un prezzo mai visto prima: non ne abbiamo venduto mezzo e adesso abbiamo bisogno di vuotare i magazzini.
Unico: ci abbiamo pensato prima della concorrenza che ci arriverà nel giro di poche settimane. (Vedi anche innovativo).
Luca Accomazzi ha, diciamocelo pure, fatto anche lui le sue brave marchette in gioventù. Ma comunicati stampa mai, cè un limite a tutto.
Originariamente pubblicato in data 01/04/2002