Originariamente pubblicato in data 28/05/1993
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Cicero pro domo sua
Cicero pro domo sua
Non per la prima volta, né presumibilmente l'ultima, mi sento chiedere se veramente Mac valga i soldi in più che vengono chiesti rispetto a un sistema Windows di eguale potenza.
Un lettore, Maurizio Parenzan da Bari, mi scrive una lettera molto lunga e molto bella. A proposito, e prima che me ne scordi: le lettere le leggo sempre, e come sempre quando posso rispondo. Scrive Maurizio: "Sono uno studente iscritto al terzo anno di ingegneria elettronica. Ho un Mac LC II, e non sono per niente pentito dell'acquisto, avendolo acquistato insieme a miei amici che sono più avanti negli anni all'interno dello stesso corso di laurea, e che lo hanno già proficuamente usato per esami belli grossi. Però non posso fare a meno di ascoltare la stragrande maggioranza delle persone che, muovendosi su un sistema Windows, mi fanno notare che in un futuro spero non troppo lontano potrei avere seri problemi di compatibilità per lavori commissionati da chi usa Windows".Poche righe dopo: "Il ragazzo di mia sorella è un dottore. Urge nel suo lavoro la presenza di un portatile. Un amico ingegnere gli ha spiegato che qualitativamente quelli di Apple sono superiori, ma la scelta è già stata dettata dal solito parametro: il prezzo. Come posso far notare la differenza [qualitativa tra Mac e Windows] agli amici studenti di giurisprudenza che si orientano tutti nell'altro mondo? Posso concretamente spiegare loro che vi sono reali discrepanze qualitative fra le due macchine (sempre sperando che vi siano?)"
Dunque. Non è la prima volta, né presumibilmente l'ultima, che mi sento chiedere se veramente Mac valga i soldi in più che vengono chiesti rispetto a un PC IBM compatibile di eguale potenza. La domanda, in effetti, era più frequente qualche anno fa, prima che la crisi generale costringesse Apple ad abbassare sensibilmente i prezzi dei suoi prodotti.
La mia risposta di tecnico è che, si, Mac vale di più a parità di prezzo. E fra un attimo cercherò di dimostrare perché. Ma prima lasciatemi dichiarare un paio di cose.
Non scrivo quel che scrivo per farmi amare da mamma Apple. Anni fa stavo per entrare in Apple Italia; è una storia che non è ancora arrivato il momento di raccontare per intero, ma basti dire che se non sono lì dipende anche dal fatto che non sono mai stato troppo tenero con la casa di Cupertino. Certo, Apple Italia sarà contenta di questo articolo; ma è stata molto scontenta del clipboard di aprile...)
Non scrivo quello che scrivo per guadagnare tre utenti al mondo Mac e magari un cliente in più. Quel che mangio e quel che vesto è pagato da consulenze fatte a ditte di dimensioni significative. Quelli che di solito si chiamano eufemisticamente i soldi per le sigarette vengono dagli articoli (però non fumo, e scriverei anche se dovessi farlo gratis -- ma non ditelo a Giulio Ferrari).
Scrivo quel che scrivo perché ci credo. Dopo aver tecnicamente approfondito la questione, al mio meglio. Uso Mac perché lo ritengo il migliore, e non viceversa. Quando la mia opinione cambierà mi vedrete quietamente traslocare ad altri lidi.
Prima considerazione tecnica. Un Mac con X mega di RAM, y mega di disco rigido, e k MHz (milioni di micro-operazioni al secondo) ha più memoria RAM, più disco rigido, e più velocità, di una macchina Windows con le medesime caratteristiche.
Le applicazioni Macintosh sono tipicamente più piccole e più veloci delle loro sorelle Windows. Quindi con la stessa quantità di RAM potete far girare più applicazioni: non credetemi, provateci!
Già che ci siete, cominciate dall'inizio. Prendete un PC, e installateci sopra Windows. Quanta memoria occupa su disco? 9 MB, giusto? Adesso prendete un Mac e installate System 7. Quanto vi ha richiesto? Io ho appena fatto una prova (sì, posso farlo mentre scrivo; è facile, ho due Mac). Con tre estensioni per stampanti, compreso quello per LaserWriter che è il più grande, ho occupato 4,5 MB.
Tornate al PC e installate Excel e Word per Windows. Tornate al Mac, e installate Excel e Word. Avrete occupato complessivamente 40 MB nel primo caso, 20 nel secondo.
Ma non è finita qui. Il software di sistema Macintosh è scritto quasi interamente in Assembly, il linguaggio di programmazione più difficile e più efficiente che esista. Windows è scritto quasi interamente in C, un linguaggio più semplice da usare e un po' più inefficiente. Quindi tutte le volte che un Mac traccia una linea, o scrive qualcosa sullo schermo, lo fa appena appena più velocemente di quanto non lo faccia Windows. Moltiplicate questo vantaggio per il numero di operazioni che vengono effettuate in una giornata di lavoro, e troverete che il Mac è più veloce.
Ma non credetemi, fate da voi. Fate ricalcolare un enorme foglio di calcolo Excel su un Centris 650, e poi fate eseguire gli stessi calcoli a un 486 DX2 da 50 MHz. Anche se il Centris 650 viaggia a "solo" 25 MHz, finirà un po' prima del PC.
Otterrete dei risultati ancora più spettacolari se fate comparare un PC e un Mac privi di coprocessore matematico.
Se il risparmio nell'acquisto del PC va ripagato comprando dischi rigidi più capaci e processori più veloci per ottenere le stesse prestazioni, allora non è un risparmio.
Un dettaglio non trascurabile: la frequenza dei crash di sistema. Non credete a me: andate invece a interrogare qualche onesto lavoratore che tenga sulla scrivania sia una macchina Windows sia un Mac. Windows ogni tanto si pianta. Mac lo fa meno di frequente. Oh, lo fa, lo fa. Ma non troppo spesso.
Ammetto che uno dei motivi più frequenti per i quali vengo chiamato a prestare la mia opera di consulente Macintosh sia proprio quella di stanare le cause degli errori di sistema che perseguitano un utente. Nella maggior parte dei casi, però, il mio indice accusatore si punta su qualche corbelleria commessa dall'utente. Che magari sta usando delle estensioni di sistema risalenti al mesozoico. Oppure applicazioni altrettanto antiche su un Quadra800 con 20 MB di RAM e indirizzamento a 32 bit attivato.
La morale: quanto vale un'ora del vostro tempo? Quanto tempo perdete ogni volta che c'è un errore fatale di sistema? Quindi, quanti errori bastano prima che il risparmio venga riassorbito dalle perdite?
Ma veniamo ai vantaggi concreti del Mac, e cioè a tutte quelle funzionalità o caratteristiche che Mac offre e che un sistema Windows non ha.
Tutti i Mac hanno lo hardware di rete incorporato. Qualsiasi Mac, dunque, può scambiare dati con qualsiasi altro Mac, semplicemente usando una cavetto da poche migliaia di lire (i possessori di una stampante probabilmente lo possiedono già). Una scheda di rete più il software relativo per un PC costano qualche centinaio di migliaia di lire, e bisogna accertarsi di averne una copia per ogni personal con il quale si lavora.
Tutti i Mac sono forniti con QuickTime. Video per Windows (o QuickTime per Windows) vanno acquistati a parte.
Tutti i Mac hanno la capacità di generare suono stereofonico in quattro voci indipendenti; il microfono incorporato; e il software per la digitalizzazione dell'audio. Su un PC, la scheda SoundBlaster Pro (o qualcosa di equivalente) va acquistata a parte.
Tutti i Mac attualmente in produzione, tranne il Classic II, possono visualizzare grafica con 32.000 colori indipendenti a video. (Per quelli più economici, per ottenere la visualizzazione di migliaia di colori è necessario acquistare una espansione di memoria video, dal costo di 50.000 - 150.000 lire). Una scheda grafica SuperVGA con 1 MB di VRAM, il minimo necessario per fare la stessa cosa su un PC, è tutt'altro che dotazione standard nel mondo Windows.
il Mac può fare Pubblica & Sottoscrivi; Windows ha solo OLE, inferiore per potenziale e che non funziona in ambiente di rete. Mac è compatibile con tutti gli alfabeti e i sistemi di scrittura più diffusi al mondo, e Windows non lo è. Non credetemi, provate a far scrivere un arabo, un cinese, un russo e un italiano su uno stesso PC, se ci riuscite. Io posso prepararvi in un ora un Mac adatto a tutte queste persone.
Con Mac potete leggere e scrivere i dischi DOS, sia doppia faccia che alta densità. Potete eseguire un programma emulatore DOS o comprare una scheda che contiene tutta l'elettronica di un PC, e far girare i programmi del PC in una finestra. Credete a me, per una volta: non vi serve, ma potete farlo.
Su un PC potete leggere i dischi Mac da 1.44 MB, usando un programmino. Non potete leggere quelli da 800 KB, né le cartucce rimovibili, né usarle da programma.
Su un PC non potete avere un emulatore Mac. Potete avere una scheda con l'elettronica di un Mac Plus, se la cercate con insistenza, ma niente di più (e probabilmente Apple trascinerà in giudizio non solo voi ma tutti i vostri discendenti fino alla quinta generazione... ma questo è un altro discorso).
Il petalo di rosa del mese va a una splendida battuta, che mi sono sentito raccontare da un programmatore neozelandese (incontrato nel cyberspazio, cioè via posta elettronica): "Ehi, sai che la Cray sta realizzando un computer da 5000 MIPS, 256 MB di memoria, disco rigido da 8 GB, e così piccolo da poter stare nella tasca della camicia?" "Grande! Ma è PC compatibile?"
La buccia di banana del mese va alla pubblicità di un programma grafico per Windows che ho visto su PC Magazine americano. Dice: "Mentre CorelDraw divora 30 MB del vostro disco rigido, WindowsDraw è in grado di lavorare usando solo 12 MB".
Signori della giuria, ho finito.