Il buco nellAqua
Steve Jobs presenta Mac OS 10 e Aqua, la sua nuova interfaccia utente. Molti esultano. Permettetemi di cantare fuori dal coro.
Steve Jobs presenta Mac OS 10 e Aqua, la sua nuova interfaccia utente. Molti esultano. Permettetemi di cantare fuori dal coro.
Aqua sarebbe una nuova interfaccia? Un computer senza monitor, che risponde a voce agli ordini dati a voce: quella sarebbe una nuova interfaccia. Oppure uno schermo senza finestre, senza menu, senza icone ma con qualcosaltro di totalmente differente per lavorare: quella sarebbe una nuova interfaccia. Aqua è una minestra riscaldata e servita con contorno di patatine in un bel piatto decorato. È la solita interfaccia, quella del 1984, quella ideata da Apple e poi scopiazzata indecorosamente male da Microsoft. Con una serie di novità graficamente stupefacenti che (tenetevi forte, sarò crudele) sembrano fatte per consumare la straordinaria potenza di calcolo dei processori G4, in modo da convincere tutti noi a sostituire il nostro Mac per un modello più veloce.
Fare una nuova interfaccia significa prendere un gran bel gruppo di psicologi, far loro studiare come si lavora in un ufficio nel 2000, far progettare a loro uno strumento di lavoro che si integri in questo ambiente richiedendo zero corsi di aggiornamento per il personale, zero spese di installazione.
Questo accadde nel 1982-84 (nei limiti delle tecnologie dellepoca), quando Apple per sviluppare il Mac originale formò alle dipendenze di Bruce Tog Tognazzini una squadra formidabile, che progettò linterfaccia Macintosh e la istituzionalizzò nel volume Human Interface Guidelines. (Non credete a quelli che scrivono che Apple copiò dalla Xerox di Palo Alto: alla Xerox avevano sviluppato qualche idea; alla Apple venne creato un prodotto). Braccio armato del gruppo HI era un gruppo di programmatori che formava la Thought Police. La gloriosa Polizia del Pensiero, che pattugliava il campus di Apple e che riprendeva gli sviluppatori di applicativi non in linea con linterfaccia utente Macintosh, è stata sbandata e sciolta da anni. Di conseguenza, la diamantina coerenza del sistema Macintosh si è sfocata.
Facciamo una scommessina. Io scommetto che entro la fine del mese di marzo, quando questo articolo apparirà in edicola, il solito Greg Landweber avrà preparato una estensioncina che simula linterfaccia di Aqua su Mac OS 8. Ho detto 8, neppure 9. (Greg, per capirci, è lautore di Kaleidoscope).
Non vorrei venire male interpretato: non disprezzo Aqua. La reputo elegante e mi piacerebbe averla da subito sui miei Mac. Soprattutto, attendo Mac OS 10 con ansia, e non da oggi. Semplicemente, mi pare che la sua interfaccia utente non sia il motivo per cui dovremmo desiderarlo. In una ideale classifica ai primi posti stanno la stabilità, la potenza, la flessibilità, la compatibilità.
Uso da un anno Mac OS X Server (un articolo in proposito è apparso su queste pagine lo scorso mese), il papà di Mac OS 10 e di Aqua. Ho provato persino ad utilizzarlo come mio unico sistema operativo, al posto di Mac OS 9, ma non ci sono riuscito a causa di alcune sue limitazioni. In Mac OS X Server è impossibile usare dispositivi USB, FireWire e seriali. Non è possibile cambiare la risoluzione dello schermo (per esempio da 800x600 a 1024x768) senza riavviare. Non è possibile collegarsi a Internet con PPP. Sono omissioni enormi, che Apple certo vorrà rimediare in Mac OS 10, ma mi piacerebbe vedere come lo farà. Più di quanto mi sia interessato guardare Aqua in azione.
Ci sono poi questioni più subdole ma non meno importanti. In Mac OS X Server (come in Windows) tutti i documenti dello stesso tipo appartengono a una sola applicazione. Il nostro Mac OS non ha questa limitazione: sul mio disco rigido ci sono documenti HTML che vanno aperti da Internet Explorer, altri da Dreamweaver, altri ancora da BBEdit. Il ciel non voglia che, per pensare ad Aqua, a Cupertino si dimentichino di realizzare questa funzionalità...
Originariamente pubblicato in data 01/03/2000