Originariamente pubblicato in data 08/01/2005
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BitTorrent, la pirateria scorre a fiumi
BitTorrent, la pirateria scorre a fiumi
BitTorrent è il più recente emulo di Napster: ovvero un programma che permette al popolo di Internet di scaricare canzoni, film, videogiochi, documenti, software e ogni genere di materiale digitale di solito in modo illegale
Ogni giorno su Internet transitano informazioni a miliardi. Gli utilizzatori della grande Rete comunemente pensano che la maggioranza di questi dati venga dal web e sia diretta verso i PC di chi naviga nei molti miliardi di pagine esistenti con Microsoft Internet Explorer, Firefox o Safari. È un errore: il web in realtà viene solo al terzo posto. I bit che viaggiano sui fili elettrici, tra le onde hertziane e nelle fibre ottiche che costituiscono l'ossatura di Internet vengono soprattutto dalla posta elettronica: un numero ingigantito dall'esistenza della spam, la posta-spazzatura indesiderata. Il web, dal canto suo, si trova solo al terzo posto. Lo precede in graduatoria, secondo un recentissimo rapporto della società britannica CacheLogic, il flusso di dati dovuto a BitTorrent.È questo il nome di un programma, liberamente scaricabile dal web [1], che permette lo scambio di documenti tra tutti i suoi utilizzatori. In sostanza, BitTorrent è il più recente emulo di Napster: ovvero un programma che permette al popolo di Internet di scaricare canzoni, film, videogiochi, documenti, software e ogni genere di materiale digitale di solito in modo illegale. Nonostante l'intensa azione di lobbying delle multinazionali, che negli ultimi anni ha portato a un drastico inasprimento delle sanzioni in tutto l'Occidente, non cessa dunque l'abitudine di trafficare tra i frequentatori della Rete. Anzi, se all'epoca di Napster era esclusivamente la musica a venire scambiata, in modo che da un solo CD legalmente acquistato nascessero migliaia di copie abusive ma digitali, dunque della medesima qualità, oggi su BitTorrent circolano anche interi film. Shrek 2, per esempio: anche se è uscito da poco nelle nostre sale, è facile trovarne una copia usando il nuovo sistema. Qualcuno, probabilmente negli Stati Uniti, ha messo in Rete il video traendolo dal DVD (già disponibile nei negozi, visto che oltreoceano il cartone animato era stato rilasciato durante l'estate). Qualcun altro, a casa nostra, è andato al cinema portandosi dietro un registratore tascabile e ha fornito la colonna sonora in italiano. La qualità è quella che è: sovrapposte alle voci degli attori si sentono le risate degli spettatori, i colpi di tosse, i commenti. Ma è gratis, e in migliaia ne approfittano.
BitTorrent è molto più efficace rispetto ai precedenti programmi di condivisione (gli addetti ai lavori li chiamano peer to peer, perché lavorano in modo decentralizzato, appunto "da pari a pari"). Con il vecchio Napster, per esempio, chi voleva scaricare una canzone doveva trovare un complice che ne possedesse copia e che si prestasse a funzionare da sorgente. Con BitTorrent, invece, chi scarica prende pezzetti del documento da tutti coloro che lo possiedono e contemporaneamente invia ad altri i pezzetti che ha già scaricato, anche se per il momento dispone soltanto di una minuscola porzione dell'opera intera. In un dato momento, per esempio, su Internet potrebbero trovarsi tre persone ciascuna delle quali possiede solo un terzo del film Shrek 2: con Napster, ciascuno sarebbe rimasto a bocca asciutta, in assenza di una sorgente completa; con BitTorrent ciascuno dei tre copia dagli altri due i pezzi che gli mancano mentre fornisce a sua volta un contributo ai suoi pari. L'efficienza dell'intera operazione è molto aumentata: tutti collaborano allo scambio, mentre in Napster solo pochi donavano materiale mentre la maggioranza si limitata a scaricare. Anche la velocità dell'intera operazione di copia è marcatamente più alta che in passato nel vecchio sistema, un utente che disponeva di connessione veloce a Internet si trovava molto rallentato quando finiva per usare come sorgente un complice dotato soltanto di lenta connessione via linea telefonica. Oggi, chi vuole trafficare in materiale digitale scarica il programma BitTorrent e poi (altrettanto legalmente) la descrizione del materiale a cui interessato, usando alcuni siti web pubblici e ben conosciuti, come lo sloveno Suprnova [2]: si tratterà di un piccolo documento chiamato, per continuare nel nostro esempio, shrek2.torrent. A questo punto il software comincia il suo lavorio. Il programma in sé è perfettamente legale perché è stato originariamente creato, e può ancora oggi venire utilizzato, per scaricare legalmente materiale non coperto da diritto d'autore, come le canzoni di giovani artisti in cerca di fama disponibili sui siti Legal Torrents [3] o Etree [4], i trailer del film o il sistema operativo Linux.
Due cose vanno esplicitate per chiarezza verso i nostri lettori. Primo, questo quotidiano e lo scrivente non approvano il traffico illegale di opere dell'ingegno. Mentre scrivevamo questo pezzo ci siamo chiesti se fosse nostro dovere morale nascondere i nomi dei siti oggetto del traffico. Tuttavia, le dimensioni monumentali del traffico in essere e la facilità con cui questi siti sono rintracciabili sui motori di ricerca come Google dimostrano che la reticenza da parte nostra sarebbe semplicemente inutile, di gran lunga più importante risultando invece il dovere di informazione completa. Secondo: tecnicamente, per le forze dell'ordine è semplice rintracciare i trasgressori e punirli con tutta la notevole severità consentita dalle leggi vigenti. Negli Stati Uniti molte migliaia di persone sono sotto processo per il traffico illegale, in Europa i numeri sono più piccoli ma in inevitabile aumento. Semplicemente, la stragrande maggioranza dei trasgressori la "passa liscia" a causa delle dimensioni del fenomeno.
BitTorrent è destinato a scomparire, proprio come accadde a Napster: programmatori di software, case cinematografiche e discografiche e forze dell'ordine uniranno le forze per scoraggiare i trafficanti a suon di multe milionarie e denunce penali. Proprio come Napster, però, il sistema risorgerà in qualche altra forma. Sono già in pre-produzione programmi che promettono di rendere irrintracciabili i loro utilizzatori, come MUTE. La scatola di Pandora, una volta aperta, si dimostra assai difficile da richiudere...
Link
1. www.bittorrent.com
2. www.suprnova.org
3. www.legaltorrents.com
4. bt.etree.org