Autostrade
Viaggio in un mondo in cui Bill Gates si prende il merito di Internet.
Mentre scrivo vengo ripetutamente interrotto dallo squillare del telefono. Perdonatemi, dunque, se userò periodi brevi. All'altro capo del filo sta un dirigente di una grande ditta di consulenze informatiche, che ha molte differenti domande. Non è uno stupido, né la sua ditta è composta di incompetenti. Basti dire che internamente fa uso di Mac.
I loro clienti, però, sono prevalentemente utilizzatori di PC. Un loro importante cliente sta passando da Mac OS a Windows 95, ma nascono ogni sorta di complicazioni. Molte di queste vengono riportate a me: così il telefono suona.
Dove sta l'aspetto divertente? Il problema che in questo momento li assilla di più è conservare i nomi dei documenti creati su Mac nel passaggio a W95. Non si era detto che l'ultima creatura di Bill Gates consente di usare nomi lunghi, quanto e più di un Mac? Anche questa pretesa di amichevolezza, come moltissime altre, ha qualche grave difetto: W95 non accetta alcuni caratteri nei nomi di file. Alcuni? Giudicate voi: l'asterisco, le virgolette, la sbarra /, la sbarra inversa , il punto di domanda. La ditta in questione ha qualche migliaio di file il cui nome segue le stereotipo "Lettera del 15/07/95 per Mario Rossi"...
I PC sono ormai adatti quanto un Mac al lavoro d'ufficio? No, hanno ancora molti handicap che non verranno rimediati tanto presto. Ma non è questo il punto. Molti responsabili di un qualche sistema informativo aziendale sono oggi convinti che Windows 95 possa venire usato al posto di Mac OS. Colpa, o merito, di una azzeccatissima campagna pubblicitaria, di un sottile miscuglio di menzogne e verità a proposito di W95, e di un bizzarro culto della personalità sviluppato nei confronti di Bill da parte dei mass media. Quando Gates suggerisce che è merito suo se è accaduto il boom di Internet nessuno gli fa notare che si tratta in realtà del singolo avvenimento che più ha fatto per rovinare l'egemonia di Microsoft. Quando presenta con gran fanfara il progetto del "simple computer" nessuno gli ribatte che il novantanove per cento delle caratteristiche che intenderà portare sulla nuova architettura sono già presenti oggi nei Macintosh.
Gil Amelio, dopo cento giorni passati a studiare i problemi di Apple Computer, ha enunciato la sua strategia. Sono due i punti forti, che influenzeranno le nostre vite di utenti Mac: primo, Copland (adesso si chiama "Mac OS 8") arriverà a metà 97; nei prossimi mesi Apple rilascerà una nuova versione di System 7, che incorporerà molte tecnologie previste per Cop... per Mac OS 8, ma già pronte.
Secondo: Amelio vuole che i calcolatori Apple divengano di gran lunga i migliori per l'interconnessione con Internet.
Che Apple rimedi ai ritardi di MacOS 8 con un rilascio ad interim è eccellente idea; che Apple abbia permesso ad Otto di accumulare ritardo è miopia della peggior specie. Sospetto che la decisione di includere tecnologie Internet a livello di sistema operativo abbia contribuito allo slittamento, e mi chiedo se non sarebbe stato più scaltro effettuare l'integrazione a livello di OpenDoc ("sopra" il nucleo di Otto).
Quanto all'attenzione per Internet, beh... Apple negli anni 80 crebbe grazie al DTP. Si trovò nella condizione di disporre dell'unico calcolatore adatto a quel tipo di bisogna, ci credette e [stra]vinse. Qui, invece, sono in molti ad essersi buttati anima e corpo sull'autostrada telematica: bisognerà correre con grande impegno per mantenere il distacco e vincere.
Non temo che Apple dimentichi i suoi utenti attuali (come i grafici e gli impaginatori) per seguire il suo nuovo amore, l'Internet. Sarà perlomeno la forza d'inerzia, enorme in una ditta da dieci miliardi di dollari, ad impedirlo. Temo invece che Apple, persa nel suo amore per la Rete, finisca per trascurare alcune grandi tecnologie (come AppleScript, o QuickDraw GX) di cui dispone, e che solo oggi stanno cominciando a fruttare. Speriamo.
Originariamente pubblicato in data 01/07/1996