L'alba della storia
Una mia fisima, se volete: noi moderni in realtà stiamo vivendo tempi primitivi. Ci salverà - chi altri? - il computer. Ne deriva una chance di immortalità. Più o meno.
Cosa ricorderanno di noi i posteri, tra cinquecento anni? Di noi, poveri antenati primitivi, che vivemmo all'alba della storia?
Immaginate di voler vedere in volto il vostro trisnonno. Impossibile. Il bisnonno? Difficile.
Io sono pronto a scommettere che i vostri discendenti del 2500 dC potranno risalire alle foto di tutti i loro antenati, sino a voi.
E perché? Perché oggi le foto si possono archiviare in forma digitale. Mi sembra quasi una tautologia: si possono memorizzare in forma digitale, e dunque si possono archiviare. Non è veramente sensato parlare di nessuna altra forma di archiviazione, perché tutto il resto si decompone, si degrada, diventa più fioco e scompare.
Io ho smesso di stampare le mie foto su carta e uso il PhotoCD per tutto, da un paio d'anni. Ne ho ormai una piccola collezione, e li trovo scomodissimi. Impossibile fare ricerche significative, troppo ingombranti per memorizzarli sul disco rigido... però mi ricordo che nel 1987 ero messo nello stesso modo con i floppy che contenevano i miei testi. Date tempo al tempo, e presto tutti i miei PhotoCD saranno travasati sul disco rigido. Non ci credete? Nel 1981 il mio calcolatore aveva un disco da 140 kB: zero virgola un megabyte. Oggi dispongo di 2.000 MB, ovvero due gigabyte. Se estrapolo da questi dati scopro che nel 2.013 avrò un disco da 28.500 GB (ventotto terabyte e mezzo).
I miei pro-pronipoti diranno ai loro amici "guarda questa foto del bis-bisnonno. Sfocata, dici? Eh, già, è in bassa risoluzione, occupa solo venti mega..."
Usate anche voi il PhotoCD. Diverrete una persona importante nei pensieri dei vostri discendenti proprio per questo motivo: sarete il loro più antico antenato conosciuto, all'alba della storia (gli altri, numerosi, antenati saranno dimenticati perché avranno stampato le foto su carta, e di loro sarà stato dimenticato tutto).
Pensate al lavoro di un linguista, che voglia sapere che lingua si parlasse a Bergamo due secoli fa. Cosa deve fare? Andare a disseppellire libri polverosi, andare a caccia di vecchie canzoni popolari. E se gli interessa la lingua parlata ad Arkangelsk dodici secoli fa? Reperire informazioni di questo tipo è difficile, quasi impossibile.
Ma noi stiamo per passare dalla preistoria alla storia. Prendete il sottoscritto, ché sono l'esempio più sottomano: io sono uno scrivente abbastanza prolifico. Ho all'attivo quattro libri e una valanga di articoli, quasi cinquecento. Tutti quanti debitamente archiviati sul disco rigido. Di più. Uso un personal computer dal 1980: praticamente tutto quello che ho scritto da allora è archiviato sul disco rigido (3.998 file, per un totale di 70,4 MB, mi informa solerte il mio Mac).
Cosa sono settanta mega? Poco oggi, niente domani, un'inezia tra cinquecento anni. Posso immaginare che tutto quello che io ho scritto (in diciassette anni, e io di mestiere scrivo) sarà tranquillamente conservato, anche solo come curiosità, nei secoli a venire. Un linguista del 2500 dC (o del 7000 dC) potrà fare tutte le ricerche che vuole sulla lingua usata in questi giorni, perché avrà a disposizione tutti i miei scritti -- e tutti gli scritti dei miei contemporanei.
Viviamo all'alba della storia. La storia non dimentica, la storia è una traccia di ciò che accade. Ma tutto ciò che non viene registrato in digitale può venire corrotto, dimenticato, lacerato, perso. Esce dalla storia, come se non fosse mai esistito: è preistoria, età della pietra, vecchio. Morto.
Paganini è un musicista preistorico: ciò che ha suonato non è stato registrato, e dunque è passato nel buio. I Take That sono un gruppo storico: sono abbastanza recenti da aver inciso la loro musica in digitale, e da trovarsi così nella luce della storia che tutto registra, che nulla dimentica. I Beatles, o Toscanini, sono nella penombra: non abbastanza recenti da venire digitalizzati direttamente, ma sufficientemente moderni perché le loro esecuzioni possano venire riversate in digitale, salvate per i posteri, anche se affievolite dalla permanenza per alcuni anni nelle tenebre della preistoria analogica.
Benvenuti alla luce calda e forte della storia. E state attenti a cosa comprate con quella carta di credito. L'acquisto verrà registrato, e fra tremila anni potrebbero ridere di voi.
Originariamente pubblicato in data 01/05/1997