Condannalo picchialo spezzalo
Riassunto per chi sia appena tornato da un viaggio su Alfa del Centauro: al termine di un lungo processo, nel marzo 2000 Microsoft venne trovata colpevole di violazione della legge antitrust.
A leggere i commenti su quotidiani e periodici assortiti, si direbbe che il mondo si sia diviso in due fazioni. Alla sinistra vediamo schierati i Veri Credenti, fedeli sostenitori di Mac o di Linux, convinti assertori della tesi "Bill Gates è l'anticristo". Sulla vostra destra potete osservare riuniti i Fedeli Sostenitori, stretti sotto la bandiera di Microsoft e lo slogan "Bill Gates è l'unico artefice del boom dell'economia". Permettetemi di non schierarmi e di mettere giù due paletti.
La difesa di Microsoft al processo si è asserragliata dietro a una tesi semplice, troppo semplice. Possiamo riassumerla in "non abbiamo fatto niente di male". Spezzerò una lancia, inopinatamente, in favore di Microsoft: è quasi vero. Però... c'è un però: Microsoft detiene un monopolio nei sistemi operativi. E' qui la croce del dilemma, il nodo gordiano, il motore immobile del problema. Le pratiche aggressive e anticompetitive di Microsoft (le ho ricordate sulle pagine del numero di gennaio scorso) sarebbero quasi accettabili se così non fosse. Per esempio, se Apple integrasse un browser per Internet all'interno del Mac OS, nessuno potrebbe battere ciglio, perché Mac OS non è un sistema operativo dominante.
Possedere un monopolio, lo ricordo, è perfettamente lecito: quel che non si può fare è abusarne. Il giudice del processo "Stati Uniti d'America contro Microsoft " ha scoperto che Windows gira su oltre l'80% dei computer del pianeta. Una quota del genere rende automaticamente pericolose quelle manovre in cui le società possono normalmente indulgere. Per esempio, vendere sottocosto un prodotto, o regalarlo per un periodo promozionale, è lecito per chi non possiede un monopolio. Chi ne gode, invece, può per definizione permettersi una pratica del genere per un tempo lunghissimo, tanto da buttare sul lastrico i pochi avversari rimasti, e poi alzare i prezzi alle stelle. Immaginate questo scenario: Netscape Navigator risulta incompatibile con Mac OS X, la società decide che non può permettersi di svilupparne una nuova versione, Microsoft annuncia che offrirà Internet Explorer per OS X... a trecentomila lire. Voi cosa fareste? Rinuncereste a OS X o paghereste? Attenzione: Microsoft vince comunque.
La casa di Redmond è stata trovata colpevole e recidiva, su questo non ci piove. Non credete, per favore, a chi dice che in appello la sentenza potrà essere rovesciata: solo chi non conosce affatto la legge americana può pensarlo (anche di ciò parlavo a gennaio).
Ma come va punita Microsoft? Inevitabile multone a parte, come impedirle di tornare a peccare? Non è un problema da poco. In Europa istituiremmo una authority, una commissione, un guardiano: ma gli USA aborrono la burocrazia statale e con essa le istituzioni del genere. La soluzione che si sente vociferare più di frequente: costringere Microsoft a divolgare il codice sorgente di Windows. Io temo che sarebbe una soluzione peggiore del male. Legittimerebbe Windows come "il" sistema operativo per antonomasia, danneggiando Mac e Linux. Ne bloccherebbe lo sviluppo e darebbe vita a una serie di dialetti imbastarditi, danneggiando Windows.
Forse bisognerebbe spezzare MS in due società: l'una che si occupi di sistemi operativi e l'altra di applicazioni. Ma anche qui ci sono punti oscuri.
Adesso vorrei riuscire a convincere di questi argomenti anche Wall Street. Capirete, avevo investito i miei risparmi in azioni di aziende tecnologiche alternative a Microsoft, come Apple, o agnostiche rispetto al sistema operativo, come Amazon. Eppure le ho viste crollare insieme al titolo di Gates. [Sospiro].
Originariamente pubblicato in data 01/05/2000