Sip, sip, hurrà!
Un milione di iPhone venduti in un fine settimana? Robetta. Pensate quanti ne avrebbero venduti se Apple producesse telefoni!
Dopo tutti i fiumi d'inchiostro scorsi a proposito dell'iPhone, sufficienti ad annerire un mare di decenti dimensioni in caso di incidentale travaso, sono giunto alla conclusione che Apple è straordinariamente arretrata nelle tecnologie telefoniche e ha perso un sacco di treni in merito.
Sino a qualche mese fa Apple inseriva un RJ-11 in tutti i Mac venduti. Serviva a collegarsi a Internet con il modem e mandare un fax ogni tanto. Poi Jobs & C. ci hanno messo una pietra sopra in base al discutibile principio che negli States queste cose non si fanno più. Lo hardware aveva anche funzionalità voce, mai riconosciute o sfruttate da Mac OS X. Uno spreco e un peccato: Apple avrebbe potuto integrare la telefonia nell'esperienza Mac a prezzo zero dal punto di vista hardware. Anziché far squillare il telefono Sirio d'ordinanza Telecom Italia, iChat avrebbe potuto fare i suoi salti nel Dock comunicandomi anche il nome dello scocciatore di turno, risparmiandomi spazio sulla scrivania, consentendomi di registrare messaggi personalizzati per ciascun chiamante quando sono fuori ufficio.
iChat è stato il primo programma decente di videoconferenza, poi Apple l'ha lasciato avvizzire. La qualità dell'audio è platealmente inferiore a quella offerta da Skype. La mancanza di una versione PC rende rognosa una semplice chiamata verso chi ha venduto l'anima a Bill Gates. E Apple ha totalmente perso il treno del "voice over IP" che Skype ha centrato alla grande. Sarebbe bastato buttar fuori iChat per Windows e integrare servizi analoghi a SkypeOut e SkypeIn: potevano arrivarci un annetto prima.
Lo iPhone non è un telefono. E' solo un iPod che permette anche di fare telefonate. Ho già spiegato qualche mese indietro perché non lo comprerò. Per 48 euro in comode rate mensili mi sono invece preso un Nokia E61, ci ho montato dentro un GPS e l'ho configurato con il protocollo SIP. Sapete cos'è? E' il sistema standard per la telefonia via Internet. In sostanza, se io mi trovo in un luogo dotato di Wi-Fi (Airport, per capirci) quando io seleziono un numero di telefono sul Nokia mi appare un menu che dice "come lo chiamiamo questo interlocutore? Telefonata in voce cellulare, videochiamata oppure via Internet?" Se io scelgo la terza opzione, il Nokia si comporta come un
softphone e io pago le stesse basse tariffe che Skype ci ha fatto conoscere. Notate che Skype non è un programma basato su SIP, purtroppo: usa un protocollo proprietario. Ci sono programmi SIP perfettamente compatibili con OS X, comunque, come l'ottimo
Gizmo. Quindi se io mi trovo in Australia col mio cellulare in una zona coperta da Wi-Fi mentre mia moglie è a casa con Gizmo aperto, la telefonata è gratuita. Può anche chiamare lei. Per fare la stessa cosa con Skype bisogna usare uno smartphone basato su Windows (esiste infatti uno Skype per Windows Mobile) o attendere la ventura versione di Skype per Nokia Symbian. Ovviamente. Skype per iPhone non potrà mai esserci, visto che lo iPod che fa telefonate non accetta alcuna forma di installazione di software (idem per il GPS).
Nella mia piccola azienda stiamo dedicando qualche tranquillo pomeriggio agostano per giocare con Asterisk. E' un software che gira su Linux, basato su SIP, fa tutto quello che farebbe un centralino telefonico dei più evoluti. Una tra le possibilità: se sono fuori studio io giro il numero dell'azienda sul telefono di uno dei miei collaboratori, che sta a casa sua in un'altra provincia, senza pagare un centesimo a Telecom, senza che il chiamante neppure se ne accorga. Ovviamente tutti i prodotti basati su SIP sono interoperabili.
È un vero peccato che Apple non prenda in considerazione l'idea di fare un telefono. Bravi come sono, potrebbero farci un sacco di soldi. Chissà perché non ci hanno mai pensato.
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Luca Accomazzi (www.accomazzi.net) non spende poi tanto di telefonate. Ma ha una moglie e una figlia.
Originariamente pubblicato in data 23/07/2007